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Dopo la consueta seduta-fiume, che si è protratta per più giornate, il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la manovra di bilancio, formata dalla nota di aggiornamento al documento di economia e finanza regionale (Defr) 2026; dalla legge di stabilità per l’anno 2026; dalle disposizioni di carattere finanziario, collegato alla legge di stabilità per l’anno 2026; dal bilancio di previsione finanziario 2026-2028. Quest’ultimo, in particolare, è stato approvato a maggioranza, per appello nominale, con 24 voti a favore (Pd, Avs, Casa Riformista, M5s) e 13 contrari (Fdi, Fi e Lega), forte di un maxiemendamento presentato dal presidente della Regione, Eugenio Giani. Come sempre la coperta è corta, il bilancio è dominato dalle spese sanitarie, e quel che resta detratta la sanità viene diviso in tante parti per cercare di accontentare tante esigenze.
Il payback sui dispositivi medici all’origine dell’incremento Irpef
La manovra non prevede aumenti di tasse regionali (bollo auto, Irap, addizionale Irpef), ma non cancella l’incremento dell’addizionale Irpef introdotto dalla Toscana due anni fa per finanziare la spesa sanitaria in rosso (in particolare a causa del mancato pagamento del payback sui dispositivi medici da parte delle aziende fornitrici che, però, ora si è parzialmente sgonfiato).
Assegno di 500 euro a chi ha Isee inferiore a 15mila euro e partecipa a corsi di formazione
Debutta il reddito di inserimento lavorativo, una sorta di reddito di cittadinanza “alla toscana” che prevede un assegno mensile da 500 euro, per un periodo che va da 9 a 12 mesi, erogato a chi non beneficia di ammortizzatori sociali, ha un Isee inferiore a 15mila euro e partecipa a corsi di formazione per riqualificarsi. La platea è stimata in oltre 11mila persone, lo stanziamento è di 23 milioni di euro per un anno, e sarà finanziato con l’avanzo dell’agenzia regionale Arti. Il problema, come già successo per il reddito di cittadinanza, sarà ideare un meccanismo di interruzione automatica del reddito nel caso in cui il soggetto non partecipa ai corsi di formazione.
La Regione ricapitalizza (anche) Arezzo Fiere
Oltre ai finanziamenti diretti a tanti Comuni per tanti piccoli progetti, la Regione s’impegna a “salvare” anche le società fieristiche: oltre a Firenze Fiera, di cui sottoscriverà l’intero aumento di capitale pari a 6,350 milioni (somma spostata dal bilancio 2025 a quello 2026), ora stanzia anche 1 milione di euro per l’aumento di capitale di Arezzo Fiere, i cui soci hanno appena presentato un piano di risanamento e rilancio che indica la necessità di una ricapitalizzazione da 1,8 milioni “da destinare alla
manutenzione e riqualificazione delle strutture e a investimenti per consolidare le attività”. Come per Firenze, anche in questo caso la Regione si dice disponibile a sottoscrivere parte dell’inoptato, aumentando la sua quota dal 36,8% fino al 55,5%: da qui lo stanziamento di 1 milione.
Silvia Pieraccini