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E’ arrivato denaro sonante nelle casse della Regione Toscana, versato in questi giorni dalle aziende fornitrici di dispositivi medici – la scadenza fissata dal decreto legge 95/2025 era oggi, 9 settembre 2025 – per ripianare la spesa del settore dopo il superamento dei tetti regionali fissato per gli anni 2015-2018, e dopo le infinite polemiche e le battaglie giudiziarie in atto da mesi e mesi. Il decreto del giugno scorso, convertito in legge in agosto, consente alle aziende di estinguere il debito pagando il 25% del payback dovuto (che era in origine 394,75 milioni, ma il 52% era già stato coperto dallo Stato nel 2023), che per la Toscana significa più di 98 milioni di euro.
Riscossi quasi 54 milioni su 72-73
La cifra di 98 milioni si riduce però a 72-73 milioni considerando le aziende che avevano già pagato nel 2023 (con le vecchie regole che prevedevano di versare il 48% del dovuto: per questo avranno un credito in compensazione del payback 2019-2023). Fino a ieri, 8 settembre, nelle casse regionali erano entrati 53-54 milioni, pari a circa il 73% del dovuto. La sanatoria statale, dunque, sembra aver funzionato.
Altri soldi arriveranno nei prossimi giorni
La somma riscossa dalla Regione è destinata peraltro a salire ancora per due motivi: 1) i bonifici effettuati nella giornata di oggi e non ancora contabilizzati; 2) l’arrivo dei finanziamenti garantiti dallo Stato previsti per le Pmi che non hanno liquidità sufficiente per pagare il debito, finanziamenti che in alcuni casi non sono ancora stati erogati dalle banche per problemi di tempo (la legge è entrata in vigore in agosto, quando molte aziende erano chiuse). Su questo punto la Regione sembra intenzionata a non essere “fiscale”, e ad aspettare i pagamenti almeno fino a fine mese. Poi, in caso di mancato pagamento delle quote di payback, gli uffici regionali potranno compensare con i debiti che Estar ha nei confronti dei fornitori di dispositivi medici per i rapporti in corso.
Adesione alla sanatoria superiore a quella attesa
“L’adesione è superiore a quella che ci aspettavamo”, dicono dalla Regione a proposito dei pagamenti ricevuti. Col versamento del 25% di quanto dovuto, le aziende fornitrici di garze, siringhe, tamponi, stent, pacemaker, pannolini, cateteri o apparecchi diagnostici rinunciano a portare avanti i ricorsi che avevano presentato al Tar contro il payback, e estinguono il debito per gli anni 2015-2018. Solo dopo che la Regione avrà inviato al ministero la comunicazione di quanto riscosso, potrà ottenere i soldi del fondo statale da 360 milioni istituito dal decreto a compensazione dei minori versamenti, che per la Toscana sono pari a 68 milioni di euro. I conti fatti finora dicono che, tra fondo statale e somme pagate dalle aziende, il “fardello” che resterà a carico del bilancio regionale 2025 sarà di circa 22 milioni di euro, in parte già svalutati. Si sgonfia dunque l’allarme sul ‘rosso’ di bilancio legato al payback dispositivi medici.
Il payback 2019-2023 ancora da definire
Resta da definire il payback dispositivi medici per gli anni 2019-2023, che nel caso della Toscana ammonta a circa 500 milioni di euro, più o meno 100 milioni all’anno che derivano (anche) da un sistema fortemente basato sulla sanità pubblica. La Regione ha trasmesso al ministero i dati per “certificare” il superamento dei tetti, ma il decreto che li recepisce ancora non c’è, così come non c’è la soluzione. Le aziende di dispositivi medici chiedono di eliminare in via definitiva il payback dispositivi medici per gli anni 2019-2024 e per il futuro.
Silvia Pieraccini