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Industria

24 gennaio 2025

Moda in crisi, al Tavolo a Roma il mistero della cassa integrazione non utilizzata

Erogati solo 2,9 milioni sui 110 milioni stanziati dal Governo. La Cig straordinaria sarà prorogata ma cambierà. Le altre misure.

Silvia Pieraccini
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C’è un mistero che si aggira tra gli operatori della moda e sui tavoli di crisi aperti per contrastare le difficoltà del settore (l’ultimo oggi, 24 gennaio, a Roma convocato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso). Il mistero riguarda le risorse per la cassa integrazione straordinaria, da usare in situazioni di riorganizzazione aziendale, di crisi o per i contratti di solidarietà.

Erogati per la cig straordinaria solo 2,9 milioni su 110

Sindacati e imprese hanno chiesto più volte che la cassa straordinaria in deroga per le aziende sotto i 15 dipendenti, finanziata dal Governo nell’ottobre scorso e in scadenza a fine gennaio 2025, fosse prorogata anche per i prossimi mesi, e che le risorse stanziate fossero aumentate. “Servono per salvare la filiera”, è l’allarme ripetuto in queste settimane. Ma oggi il ministero fa sapere che, secondo il monitoraggio dell’Inps per il 2024-2025 relativo al settore moda, sono stati erogati finora solo 2,9 milioni di euro sui 110 stanziati dal Governo (73,6 nel 2024 e 36,8 nel 2025). Di fronte di tale scenario, ministero delle Imprese e ministero del Lavoro “avvieranno al più presto un confronto con le Regioni affinché, nel prorogare la misura sulla cassa integrazione, si possa anche ri-perimetrare il raggio di azione, in modo che lo strumento possa essere pienamente utilizzato“, afferma un comunicato.

La cassa sarà prorogata, ma il raggio d’azione cambierà

Il problema riguarda, a quanto pare, le dimensioni aziendali: aver previsto uno strumento applicabile solo ai lavoratori dipendenti di imprese, anche artigiane, con un numero di addetti pari o inferiore a 15 (com’è la cassa integrazione in deroga istituita con decreto legge nell’ottobre scorso) ha tagliato fuori una larga parte di aziende in crisi. Da qui la necessità di aggiustare la misura che, come si desume dal comunicato del ministero, sarà prorogata.

Mini-contratti di sviluppo per sostenere investimenti

Il ministro Urso ha ricordato anche il disegno di legge annuale sulle Pmi appena varato dal Consiglio dei ministri (che attua la legge 180 del 2011 rimasta finora lettera morta): tra gli interventi inseriti nel provvedimento per rafforzare le piccole e medie imprese, favorendo l’aggregazione e il passaggio generazionale, l’accesso al credito e la transizione ecologica e digitale, ce n’è una riservata alle Pmi del settore moda. Si tratta dei mini-contratti di sviluppo, che serviranno per sostenere, attraverso contributi a fondo perduto, investimenti produttivi (in tecnologie digitali e tecnologie pulite) compresi tra 3 e 20 milioni di euro. I contributi potranno andare dal 45 al 55%. La misura è finanziata con 100 milioni di euro.

Misura-tampone per il vecchio credito d’imposta R&S

In arrivo anche una misura-tampone per il pasticcio del credito d’imposta ricerca e sviluppo relativo agli anni 2015-2019, al centro di una battaglia su restituzioni e compensazioni: un emendamento al Dl Milleproroghe riapirà i termini di adesione alla procedura di riversamento con uno sconto in sostituzione del contributo. “Questi interventi dimostrano l’importanza strategica del settore moda per il rilancio industriale – ha detto Urso – e l’attenzione del Governo verso una transizione sostenibile e inclusiva”.

La Regione: il Governo deve proteggere le filiere toscane

Per la Regione Toscana era presente al tavolo romano l’assessore all’Economia, Leonardo Marras: “Chiediamo che il Governo agisca con determinazione per garantire protezione al lavoro di tutti gli addetti delle filiere toscane – ha detto – con ammortizzatori sociali adeguati e misure per la liquidità delle imprese e la loro sopravvivenza finanziaria. Occorreranno poi strumenti per il rilancio industriale per favorire la collaborazione tra le imprese nella filiera, sostenere l’export e incentivare le forme di aggregazione per accrescere la dimensione”.

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Silvia Pieraccini

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