Cosa direbbe il Sommo Poeta se vedesse il suo avatar rispondere alle domande di turisti e studenti non lo sapremo mai… o forse sì! Basterà interrogare il suo gemello virtuale “Digital Dante” appena creato da QuestIT, tech company senese specializzata nella realizzazione di tecnologie basate sull’utilizzo dell’IA.
Inserito all’interno di appositi sistemi come siti web o totem interattivi, l’avatar potrà rispondere in modo chiaro e preciso a domande e curiosità relative alla sua esistenza e alla Divina Commedia, ma anche a quesiti di cultura generale a beneficio di studenti, turisti o cittadini. E non è tutto, perché lo stesso “artificial poet” è arricchito da un Large Language Model verticale che gli consente di emulare al 100%, con tanto di latinismi ed espressioni popolari dell’epoca, il tone of voice dell’iconico poeta italiano.
“L’avatar è in grado di comprendere le domande dei singoli interlocutori e rispondere di conseguenza perché è stato addestrato attraverso la piattaforma conversazionale Algho. Quest’ultima consente al virtual human, in primo luogo, di estrapolare ed elaborare dati e parole da opere del calibro della Divina Commedia e, in secondo luogo, di parlare e dialogare in maniera precisa ed accurata”, spiega Ernesto Di Iorio, amministratore delegato di QuestIT. “La nostra creazione, quindi, è un valido esempio di come i mondi della cultura e della formazione possono avvicinarsi all’IA e sfruttare le sue potenzialità nel migliore dei modi. Ad oggi, secondo l’ultimo report strutturato dal Politecnico di Milano, solo il 3% dei musei e dei teatri italiani utilizza avatar o assistenti virtuali: serve un cambio di marcia e siamo convinti che Digital Dante sarà solo la prima di una lunga serie d’innovazioni capaci di spingere il Bel Paese, insieme alle sue aziende ed istituzioni, verso una nuova era in cui le cosiddette new technology saranno i carburanti che alimenteranno tutti i principali settori operativi, tra cui la cultura”. (redtm)