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28 ottobre 2025

Alluvione 2023, la Regione va avanti coi ristori e si prepara a nuove opere

Palazzo Strozzi Sacrati chiede una proroga dello stato d’emergenza per non rallentare i tempi.

Leonardo Testai
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Fra nuove opere contro il rischio idrogeologico da avviare, e risorse che devono ancora arrivare – compresi i 67 milioni di euro del fondo di solidarietà Ue – la Regione Toscana ha liquidato finora 1.639 pratiche di ristoro da 5mila euro ciascuna a famiglie colpite dall’alluvione del 2-3 novembre 2023. Secondo il presidente Eugenio Giani, i ristori “possono arrivare ad essere più del doppio da qui a fine anno”. Il ritmo fin qui non è da record: le domande ammesse sono 6.940 da privati, di cui 2.948 già rendicontate e 528 in fase di verifica, a cui si aggiungono 2.519 richieste – fino a 20mila euro – da attività economiche e produttive (666 liquidate), 271 da aziende agricole e 53 dal comparto pesca.

Nel quadro delle misure emergenziali, la Regione ha completato la gran parte degli interventi previsti dall’articolo 25 del Codice della Protezione civile. Le opere di soccorso (lettera a) risultano concluse per il 97,8%, con un valore complessivo di 4,2 milioni di euro; le somme urgenze (lettera b) ammontano a 1.171 interventi, di cui oltre il 96% terminato, per 85,3 milioni di euro (46,6 già liquidati), con un 94% di interventi ulteriori completato (32,4 milioni). La fase successiva, quella relativa alla riduzione del rischio residuo (lettera d), è in partenza. Le risorse disponibili – 131 milioni di euro – coprono una frazione del fabbisogno complessivo, stimato in oltre un miliardo.

Un primo elenco di nuove opere contro il rischio idrogeologico

La Regione Toscana ha già elaborato un elenco preliminare di opere urgenti per un valore di 24,8 milioni di euro, che interessa i territori di Firenze, Lucca, Massa-Carrara, Pisa, Pistoia e Prato, le provine colpite dall’alluvione del 2023. Tra gli interventi più rilevanti spiccano i lavori di ripristino della traversa del Cavalciotto e delle opere di difesa lungo il Bisenzio a monte di Santa Lucia a Prato (4,2 milioni di euro), il più oneroso dell’intero elenco. Sempre nel Pratese, sono previsti 2 milioni di euro per il torrente Iolo-Bardena e i suoi affluenti. A Castelnuovo di Garfagnana (Lucca) l’amministrazione comunale realizzerà la messa in sicurezza del ponte sul Lago di Pontecosi (2,5 milioni), mentre a Quarrata (Pistoia) il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno interverrà con 2 milioni di euro per stabilizzare i tratti collinari e montani degli affluenti del torrente Fermulla.

Ulteriori opere sono programmate a Campi Bisenzio, dove è previsto il ripristino dell’argine sinistro del Bisenzio tra il ponte dell’A11 e quello della SS719 (1,5 milioni), e a Lamporecchio, con la messa in sicurezza del versante di valle lungo la SP9 (1,5 milioni). A Barga (Lucca) si interverrà sulle difese del ponte sulla SP40 in località Mologno, per un valore analogo. Sotto il milione di euro figurano numerosi interventi di consolidamento e manutenzione diffusa, come il consolidamento dei movimenti franosi sulla strada per Villore a Vicchio (900mila euro), la messa in sicurezza della sede stradale di via di Davanzello a Calenzano (800mila euro), e le opere idrauliche e viarie a Santa Maria a Monte e Montemurlo (800mila euro ciascuna). Nel Comune di Vaiano sono previsti due interventi da 600mila euro per il ripristino del Rio della Briglia.

La Regione vuole una proroga dello stato d’emergenza

Sul futuro della gestione post-emergenziale, la posizione della giunta resta ferma. “Il governo ha avanzato alla Regione – ha affermato Monia Monni, assessora uscente alla Protezione civile – la proposta di passare dallo stato d’emergenza, che scade in coincidenza dell’anniversario dell’alluvione, allo stato di ricostruzione, chiedendoci l’intesa su questo cambiamento: per noi non è un elemento indifferente, è molto importante, e non siamo in grado di esprimere l’intesa. La ricostruzione – ha aggiunto – ha metodi completamente differenti: non ci si può appoggiare a quelle deroghe che consentono di agire nell’ambito del sistema di Protezione civile, e quindi di realizzare con la massima efficacia, efficienza, rapidità le opere necessarie a innalzare il livello di sicurezza dei nostri territori e dei nostri cittadini”.

L’assessora toscana ha poi ricordato che dopo l’alluvione 2023 “siamo stati assegnatari di 130 milioni del governo per le opere di ricostruzione, ma che sono di riduzione del rischio residuo, e sono molto distanti dal miliardo di fabbisogno che avevamo definito” insieme al dipartimento della Protezione civile, aggiungendo che i circa 67 milioni del Fondo di solidarietà europeo “ancora non sono arrivati”. In risposta alle recenti osservazioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sul rischio idrogeologico, Monni ha ribattuto che “abbiamo sempre investito ogni centesimo che ci è stato assegnato. Invece che fare polemica, bisognerebbe fare una riflessione congiunta su come modificare le leggi, affinché si possa ridurre i tempi e dare una risposta più rapida ed efficace alle cittadine e ai cittadini”.

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Leonardo Testai

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