Con l’ufficializzazione di Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia dal 2017, come candidato alla presidenza della Regione Toscana per la coalizione di centrodestra (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Noi Moderati) si delinea la sfida elettorale del 12-13 ottobre.
La sfida tra due laureati con 20 anni di differenza
Tomasi, pistoiese, 46 anni il prossimo 18 settembre, sposato con Stella, due figli, artigiano, è laureato in Scienze politiche alla facoltà ‘Cesare Alfieri’ di Firenze; tifoso della Pistoiese, è appassionato di letteratura americana, ama la musica rock e cantautorale degli anni Settanta e Ottanta e colleziona fumetti d’autore. E’ stato presidente provinciale del Movimento giovanile di Alleanza Nazionale e coordinatore regionale, e nel 2007 è stato eletto nel consiglio comunale di Pistoia, fino a diventare sindaco dieci anni dopo sotto il simbolo di Fratelli d’Italia.
Tomasi sfiderà il presidente regionale uscente, Eugenio Giani (Pd), fiorentino, 66 anni, sposato con Angela, due figli, laureato in Giurisprudenza all’Università di Firenze, grande appassionato di storia e tradizioni, una lunga carriera politica, eletto per la prima volta in Consiglio regionale nel 2010, che si presenta con la coalizione di centrosinistra allargata al Movimento 5 Stelle (il cosiddetto ‘campo largo’), ma senza Azione di Carlo Calenda.
Niente abbinamento tra elezioni regionali e comunali
Le elezioni di domenica 12 ottobre e lunedì 13 ottobre non saranno abbinate a quelle comunali perché già da tempo il ministero dell’Interno ha chiarito che, per i Comuni che avevano posticipato il voto dalla primavera all’autunno 2020 a causa del Covid (come era successo del resto per la Regione), la scadenza elettorale sarebbe slittata alla primavera 2026, riallineandosi alla finestra temporale ordinaria che è 15 aprile-15 giugno.
Nella primavera 2026 si voterà (in anticipo) a Pistoia e a Prato
Dunque le elezioni amministrative si terranno nella primavera 2026, e si terranno anche nei due Comuni capoluogo di Prato e Pistoia che – per motivi diversi – hanno interrotto o interromperanno in anticipo il mandato. A Pistoia Tomasi, rieletto sindaco nel 2022 per il secondo mandato (sarebbe scaduto nella primavera 2027), dovrà infatti dimettersi una volta eletto consigliere regionale, visto che la carica è incompatibile con quella di sindaco di un Comune compreso nel territorio della regione; a Prato la sindaca Ilaria Bugetti (Pd) si è dimessa il 20 giugno scorso, un anno dopo l’elezione, perché coinvolta in un’inchiesta per corruzione e il Comune è attualmente retto da un commissario.
Silvia Pieraccini