Firenze non basta più: il distretto del restauro adesso ha l’ambizione di raggiungere la dimensione regionale. Sistema camerale, istituzioni e associazioni di categoria stanno lavorando a un protocollo d’intesa da siglare a settembre, con l’obiettivo di estendere alla Toscana il progetto ‘Firenze città del restauro’, ideato nel 2020 e lanciato ufficialmente alla Mostra internazionale dell’Artigianato di Firenze nel 2023, per aiutare le imprese del territorio a incontrare la committenza pubblica e privata, italiana e internazionale.
Nel capoluogo sono 231 le imprese attive nel campo della conservazione e restauro di opere d’arte (codice Ateco 90.03.02), 439 a livello regionale: la Toscana accoglie il 13% delle aziende italiane dal comparto, superata solo da Lombardia (20%) e Lazio (14%). Aggiungendo anche le imprese del settore edile – dalla falegnameria alla lavorazione edile in senso stretto, dagli artigiani del vetro a quelli della ceramica – si arriva a 2.500 imprese con 4.000 addetti nell’area di Firenze, più di diecimila in Toscana.
Tra gli obiettivi del protocollo per il distretto regionale del restauro ci saranno l’impulso alla formazione di reti fra imprese di settore, per sviluppare attività di manutenzione e di diagnosi condivise; costruire un capitolato tipo per gli interventi, e definire procedure operative per le attività ora non previste nei capitolati; analizzare l’offerta formativa del territorio in relazioni ai fabbisogni espressi dalle imprese del comparto; realizzare un marchio ad hoc per rendere riconoscibile il distretto toscano; individuare beni culturali per i quali promuovere interventi di restauro e manutenzione con il sistema dell’Art Bonus.
Il mondo delle imprese del restauro è “una grande eccellenza toscana che è storia, che è tradizione, ma anche prospettiva futura”, ha affermato Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di commercio di Firenze, in occasione del convegno al Salone del Restauro, nell’ambito di Mida 2024, nel quale i promotori di Firenze città del restauro hanno fatto il punto sulle prospettive di un distretto regionale. “E’ una filiera importante, e per valorizzarla abbiamo pensato a tutta una serie di strumenti”, ha aggiunto.
“Abbiamo realizzato il portale Firenze città del restauro che consente ai piccoli restauratori di entrare in contatto con la grande committenza internazionale”, sottolinea Salvini, ricordando come “abbiamo realizzato nei mesi scorsi una ricerca con l’università di Firenze per capire il perimetro delle imprese, ma anche i bisogni delle imprese del settore. Emerge la necessità di valorizzare in una dimensione internazionale questa grande esperienza fiorentina che vorremmo anche estendere in un perimetro regionale coinvolgendo le altre Camere di commercio e l’Unioncamere regionale”.
Secondo Massimo Guasconi, presidente di Unioncamere Toscana, le potenzialità di un distretto regionale “sono enormi”, evidenziando la presenza di “una filiera che parte della formazione, ma che ovviamente vede coinvolte tante aziende, alcune strutturate come società di capitali, ma le più piccole, principalmente artigianali, hanno bisogno di essere anche collegati in rete. Unioncamere cerca di creare una rete regionale che dopo Firenze coinvolga anche le altre province, credo che il progetto avrà davvero un grande sviluppo”.
Leonardo Testai