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C’è un fattore sorprendente nei dati Istat sull’export della Toscana relativi al primo trimestre 2025: nei mesi di gennaio, febbraio e marzo le vendite oltreconfine di farmaci sono cresciute del 91%, portando l’export farmaceutico della regione (più di 11 miliardi di euro nel 2024) a pesare un quarto di quello nazionale.
La marcia indietro della Turchia, il boom della Francia
Il traino dei farmaci ha spinto l’export toscano del primo trimestre a +8,2% (l’Italia ha segnato +3,2%): sono andati meglio i 27 Paesi dell’Unione europea (+15,2%), rispetto a quelli extraeuropei (+3,4%). Da segnalare il boom della Toscana verso la Francia (+22,9%) e il tonfo dell’export toscano verso la Turchia (-36,3%), Paese che aveva “drogato” le vendite oltreconfine del 2024 con gli acquisti-monstre di semilavorati dal distretto orafo di Arezzo. Ora la Turchia ha inserito la retromarcia, e gli effetti sono attesi (anche) nei prossimi trimestri. Intanto l’oreficeria e gioielleria toscana nel primo trimestre dell’anno segna un calo dell’export del 22,7% a 1,47 miliardi di euro (l’Italia fa -9,8%).
Moda sempre in affanno, giù anche chimica e meccanica
Compare il segno “meno” anche davanti al vino, che nei primi tre mesi arretra del 2,7% (l’Italia fa +0,9%), così come arretra ancora l’industria della moda – uno dei motori della Toscana – che non vede la luce in fondo al tunnel: -5,2% il tessile; -20% l’abbigliamento; -20,7% gli articoli in pelle. Soffrono anche le “spie” dell’andamento industriale come la chimica (-6,2%) e la plastica (-4,1%), mentre recupera (+5,5%) l’export di carta concentrata nel distretto lucchese. e l’estrazione di marmo sulle Alpi Apuane (+13%). In rallentamento la meccanica (-15%) e, per la prima volta da lungo tempo, i mezzi di trasporto (-4,7%) che comprendono barche, camper e veicoli a due ruote; in discesa libera l’export di prodotti petroliferi (-81%), probabilmente legato alla riconversione della raffineria Eni di Livorno. Infine sempre alle stelle l’export di metalli di base e prodotti in metallo (+64%) che comprende i lingotti in oro ma anche il rame e l’alluminio.
Ancora da valutare è l’impatto sull’export dei dazi americani, visto che il dazio supplementare del 10% deciso (per adesso) da Trump è entrato in vigore il 5 aprile scorso su quasi tutti i prodotti esclusi – tra quelli d’interesse della Toscana – i farmaci.
Silvia Pieraccini