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25 novembre 2024

Tavolo moda, la Toscana lancia un memorandum (con un appello a Roma)

Cinque punti individuati da istituzioni, imprese e sindacati: dalla Cig alle moratorie, passando per l’uso di fondi Ue.

Leonardo Testai

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Dopo la manifestazione del 12 novembre, e la prima riunione di una settimana fa, il tavolo convocato dalla Regione Toscana per affrontare insieme (istituzioni, imprese, sindacati) le difficoltà del sistema moda produce un memorandum in cinque punti. “Una traccia di azione su cui fare un gioco di squadra toscano”, ha affermato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, secondo cui c’è la “necessità di restare uniti per poter ricavare risultati concreti a salvaguardia dell’occupazione e della produzione di un comparto cruciale per il tessuto economico regionale e per il Made in Italy”.

I cinque punti, dalla Cig ai finanziamenti coi fondi Ue

Alla riunione del tavolo moda hanno partecipato, stavolta, anche il direttore di Irpet Nicola Sciclone, e i parlamentari eletti sul territorio della Toscana: e non a caso i primi due punti del memorandum sono focalizzati sulla prossima legge di bilancio. In primo luogo, il tavolo chiede l’estensione della cassa integrazione per portarla dalle 8 settimane previste dal decreto legge dell’ottobre scorso a 12 settimane, “anche alla luce dei segnali che indicano il protrarsi della crisi per tutto il 2025”, sottolinea la Regione. In secondo luogo, il piano delle moratorie sul credito e sugli oneri fiscali, “di cui soprattutto le piccole imprese possono godere”.

Poi, l’impegno sulle materie di più diretta competenza della Regione: la formazione, e i finanziamenti attraverso la programmazione dei fondi europei, “che ci possono consentire di aprire bandi specifici per il settore – sostiene Giani – e dare sostegno alla ricerca e alla competitività, creando quindi le condizioni per poter dare uno stimolo a chi guida le imprese”, oggi al centro di una crisi che “mescola cause congiunturali e strutturali”. Infine, il memorandum prescrive di agire sulle relazioni industriali, “per attivare i nostri canali con i grandi marchi italiani ed esteri – sottolinea il governatore -, la cui presenza sul territorio si intreccia con l’attività di migliaia di piccole e medie imprese”.

Confindustria chiede “segnali importanti” nella manovra

“Bene il memorandum – ha commentato Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Toscana – è fondamentale dare un segno di forte unità in questa fase, ma è altrettanto fondamentale mettere in campo rapidamente tutti gli strumenti necessari per salvare uno dei nostri settori più importanti del manifatturiero regionale e nazionale”. Per Bigazzi infatti “soprattutto nella fase emergenziale della crisi il supporto dello Stato centrale non è sostituibile, sia per ragioni di competenza sui provvedimenti necessari, sia per la mole delle risorse da investire”.

Dunque, spiega il presidente di Confindustria Toscana, “a livello centrale ci aspettiamo segnali importanti a partire dalla prossima manovra finanziaria. Sia sul fronte degli ammortizzatori sociali per tutte le imprese del settore, sia su quello del credito, per mantenere nelle aziende il massimo della liquidità possibile. Infine, sarebbe un segnale importantissimo anche favorire la risoluzione dell’annosa questione del recupero del credito di imposta Ricerca & Sviluppo per le imprese del settore tessile e moda”.

Cgil e Uil verso lo sciopero generale del 29 novembre

Gli emendamenti alla legge di bilancio sono lo strumento più invocato al tavolo moda: “Il momento per intervenire ancora c’è, bisogna capire la volontà”, osservano il presidente nazionale e regionale in Toscana di Confartigianato Moda, Moreno Vignolini, e il presidente di Federmoda Cna Toscana Paolo Pernici. “E’ urgente definire le moratorie per i finanziamenti e la sospensione dei pagamenti contributivi”, sostiene il presidente di Cna Toscana Luca Tonini. “Serviranno poi incentivi per ripartire e rilanciare le nostre filiere – sottolinea Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato Imprese Toscana – che dovranno essere disegnati in base ai fabbisogni e alle reali necessità produttive delle nostre imprese”.

Allo stato attuale, invece, “preoccupa la dichiarata limitatezza delle risorse stanziabili dal Governo nazionale – rimarca Fabio Berni, segretario della Cgil Toscana – per agire sugli ammortizzatori sociali e sulle politiche industriali del settore moda e di tutti i settori in difficoltà: tali risorse risultano ampiamente insufficienti per le sfide che abbiamo di fronte. “E’ un discorso che vale in generale – ha proseguito – e rafforza le ragioni dello sciopero generale del 29 novembre proclamato da Cgil e Uil”. Sciopero che avrà a Firenze la sua manifestazione regionale per la Toscana, con migliaia attesi al corteo che partirà da piazza Santa Maria Novella e che sfilerà per le vie del centro verso la conclusione in piazza Poggi.

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