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14 maggio 2024

Pitti Uomo sfida le turbolenze della moda (puntando sul giallo)

In arrivo a Firenze 790 marchi. Il salone leader nel settore si aprirà tra un mese con due incognite: incertezza di mercato e lavori in Fortezza.

Silvia Pieraccini
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Sarà una Fortezza da Basso colorata di giallo-limone, quella che accoglierà espositori e compratori della 106esima edizione del Pitti Uomo, in programma a Firenze dall’11 al 14 giugno prossimi col tema-guida “Pitti Lemon”. Il salone internazionale della moda maschile, il più importante al mondo, è stato presentato a Milano dai vertici della società organizzatrice Pitti Immagine, che stanno facendo i conti con gli spazi espositivi ridotti a causa dei lavori di restyling in corso dentro la Fortezza cinquecentesca: per questo l’inaugurazione della fiera, per la prima volta, si svolgerà al vicino Palazzo degli Affari.

In mostra 790 collezioni per il 43% in arrivo dall’estero

I marchi che presenteranno le collezioni per la primavera-estate 2025 sono 790, per il 43% in arrivo dall’estero. Il salone punterà a consolidare gli espositori recuperati post-Covid, consapevole delle incertezze che sta attraversando il settore moda a livello mondiale. “La geopolitica sparge incognite – ha spiegato l’ad Raffaello Napoleone – ma abbiamo fiducia nella capacità di reazione del settore”. Per stimolare visitatori e stampa Pitti Immagine ha preparato un programma che mixa espositori affermati come Fay, Superga, Missoni a debutti europei come Rag&Bone (marchio americano acquisito di recente da Guess) fino a progetti speciali come quello della bolognese Macron (abbigliamento sportivo) che presenta il mondo athleisure o di Carolina Castiglioni che amplia il suo marchio Plan C con una linea genderless a metà tra classico e hi-tech.

Le fiere sono anticicliche?

Chi vede rosa è il presidente di Pitti Immagine, Antonio De Matteis: “Le fiere hanno un andamento opposto al mercato – ha spiegato – quando la situazione non è semplice i compratori si muovono di più, e noi in questa 106esima edizione ci aspettiamo un afflusso importante di buyer da Stati Uniti, Asia e Europa, compreso l’Italia”. De Matteis conta sull’unicità di Pitti Uomo: “Non esiste un’altra fiera al mondo in cui un’azienda che magari fattura pochi milioni ha la possibilità di incontrare 10-12mila compratori provenienti da tanti Paesi diversi”.

I produttori di moda maschile nel 2023 hanno aumentato l’export

Il 2023 è stato un anno soddisfacente per l’industria italiana della moda maschile, che ha resistito meglio degli altri comparti fashion, tanto che l’export – grande traino del settore – ha chiuso a 9,5 miliardi di euro (stime Sistema Moda Italia su dati Istat), con una crescita in valore del 6,5% sul 2022. Il primo Paese di sbocco è diventato la Francia (+16,8% a 1,16 miliardi di euro), seguita dalla Germania (stazionaria +0,4% a 980 milioni) e dagli Usa (+3% a 884 milioni di euro). Cresce anche l’export di moda maschile verso la Cina (+13,9% a 647 milioni) nonostante gli indicatori economici ancora critici del Paese asiatico.

Le previsioni per il 2024

Come sarà il 2024? Nessuno si sbilancia, tutti predicano incertezza ma sotto sotto sperano che la qualità e lo stile italiani continuino a far breccia nei consumatori mondiali. Nel frattempo UniCredit conferma la partnership con le fiere di Pitti Immagine, e dunque non solo Pitti Uomo ma anche Pitti Bimbo (19-21 giugno), Pitti Filati (25-27 giugno) e il nuovo salone BeCycle (26-28 giugno) dedicato alla bicicletta come mezzo sportivo e come lifestyle che debutterà alla Stazione Leopolda in occasione della partenza del Tour de France da Firenze, per poi diventare una fiera annuale stabile.

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Silvia Pieraccini

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