I relatori della giornata celebrativa dei 30 anni di Carapelli
Una bottiglia di olio extravergine 100% italiano di colore blu, e non verde scuro come siamo abituati a vedere, sta per arrivare sugli scaffali della grande distribuzione. E’ l’ultima innovazione di Carapelli, storica azienda toscana di olio (esiste dal 1893), che ha festeggiato oggi, 24 novembre, i 30 anni dello stabilimento della Sambuca Val di Pesa, nel comune di Barberino Tavarnelle (Firenze), dove si producono i marchi Carapelli, Bertolli e Sasso. La bottiglia blu – secondo uno studio condotto dal professor Mauro Servili dell’Università di Perugia e promosso dall’Istituto nutrizionale Carapelli – è la più adatta a proteggere a lungo le proprietà dell’olio.

Presente il ceo del gruppo spagnolo Deoleo
All’evento allo stabilimento Carapelli hanno partecipato Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Toscana Centro e Costa; Stefania Saccardi, presidente del Consiglio regionale; Dario Nardella, membro della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo e Cristobal Valdes Guinea, ceo del gruppo spagnolo Deoleo che controlla Carapelli. Deoleo, colosso mondiale dell’olio (1 miliardo di euro di fatturato 2024 con ebitda di 33,4 milioni) con i marchi Carapelli, Bertolli, Sasso, Carbonell, Frio, Maya, Giglio Oro, Friggi Bene, ha come principale azionista il fondo inglese Cvc, che nei mesi scorsi sembrava vicino alla cessione.
Carapelli parte fondamentale del piano strategico di Deoleo
Ma il ceo di Deoleo ha rassicurato istituzioni locali e addetti: “Carapelli continuerà ad essere il cuore della nostra strategia per portare il nome dell’olio extravergine di oliva nel mondo. Investiremo ancora in questo stabilimento nelle linee produttive, nel marketing, nell’innovazione”, ha detto. “Carapelli è parte fondamentale del piano strategico che abbiamo appena presentato, che prevede l’espansione dei nostri marchi nel mondo, in particolare in Usa, Nord Europa, India e Asia”, ha aggiunto.
Stabilimento certificato ‘Zero Waste’
Carapelli ha chiuso il 2024 con 365 milioni di fatturato (+20%), un risultato in rosso e circa 60 milioni di litri di olio prodotto. Lo stabilimento recupera il 95% dei rifiuti e vanta la certificazione ‘Zero Waste‘. “Stiamo puntando sull’extravergine di oliva 100% italiano – ha spiegato Silvia Donnini, direttrice legal, risorse umane e relazioni istituzionali di Carapelli – grazie anche agli accordi di filiera stretti fin dal 2018 con Confagricoltura e Cia, i cui associati conferiscono l’olio. Già oggi siamo leader in questo segmento del 100% italiano nella grande distribuzione”. Dal presidente Bigazzi è arrivato un avvertimento: “Carapelli è un’eccellenza che va difesa, perché anche la nostra industria alimentare risente delle difficoltà del momento”, ha detto sottolineando il valore prodotto dall’azienda non solo attraverso i posti di lavoro e il benessere al territorio, ma anche “alimentando una filiera agricola di qualità che va oltre i confini di questa regione”.
Silvia Pieraccini