Edoardo Rixi, viceministro delle Infrastrutture, al centro nella foto
La volontà di alleggerire il traffico autostradale in Liguria può rappresentare un’opportunità di incremento del traffico portuale in Toscana: “E’ in fase di valutazione una flotta ro-ro dal porto di Marina di Carrara a Tolone”, ha rivelato il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi, in occasione della Genoa Shipping Week che ha animato Genova in questi giorni. L’idea è quella di bypassare la (congestionata) rete autostradale ligure per collegare l’Italia alla Francia: Ro-Ro sta per Roll-on/Roll-off, dunque trasporto marittimo di merci su ruote, dove i carichi vengono caricati e scaricati direttamente sulle navi con i propri veicoli attraverso rampe, senza l’uso di gru.
“Ogni anno dalla Liguria passano all’incirca 2 milioni e mezzo di camion – ha spiegato Rixi nel suo intervento alla kermesse -, un milione e 100 mila in entrata e un milione e 400 mila in uscita. Dovremmo abbattere almeno di 3-400 mila camion il transito e stiamo provando a fare una linea ‘campione’ con 100-150 mila camion”. Al momento il progetto per il porto di Marina di Carrara è ancora in una fase di studio per capire se la linea potrà reggere dal punto di vista economico: lo conferma anche Bruno Pisano, commissario straordinario dell’Adsp del Mar ligure orientale che ha la competenza sul porto di Marina di Carrara, oltre che su quello di La Spezia. “Vorrebbe dire – ha concluso il viceministro – consentire di effettuare i lavori in autostrada senza avere 15 chilometri di coda”.
Il mercato dei container è in crescita costante
D’altro canto anche il mercato mondiale dei container continua a prosperare, e nel 2024 ha registrato il tasso di crescita più elevato del decennio, +7,4%, con 932 milioni di teus movimentati. “Il 7% può sembrare poco ma guardando ai volumi vuol dire che raggiungeremo nel 2029 un miliardo di movimenti”, ha evidenziato Alessandro Panaro, capo servizio maritime & energy di Srm, centro studi e ricerche collegato al gruppo Intesa Sanpaolo, presentando a Genova l’analisi su ‘I grandi scenari dei container: i nuovi mercati’. “E’ la riprova – ha aggiunto – che il momento geopolitico difficile non va a influenzare le dinamiche del commercio internazionale se non in termini di ‘disruption logistiche'”.
Livorno si sta preparando a questo scenario con la Darsena Europa, da ultimare nel giro di cinque anni (auspicabilmente un po’ meno). Ma è tutto il sistema portuale italiano che si sta preparando. “In Italia – ha evidenziato Panaro – abbiamo tantissimi progetti di realizzazione di terminal container. Sommandoli abbiamo individuato un aumento della capacità di 5 milioni di teu, oltre ai circa 10-11 milioni attuali. Vuol dire che a regime prevediamo di arrivare a 15 milioni di capacità complessiva”. Nel conto, oltre alla Darsena Europa (circa 800mila teu) rientrano l’ampliamento del terminal Ravano alla Spezia, la Darsena di Levante nel porto di Napoli, il nuovo terminal Est di Augusta operativo dal 2024, il nuovo terminal Portitalia a Termini Imerese attivo dal 2025, il progetto terminal container area Montesyndial a Porto Marghera con una capacità potenziale di 1 milione di teu, e a Milazzo il Duferco terminal Mediterraneo operativo dal 2025.
Rischio sovracapacità in Italia (ma Salvini è ottimista)
“Se riusciamo a riempirli siamo bravi, ma se tutti i porti stanno mettendo in campo capacità gli scali saranno sempre più agguerriti per attirare container”, avverte Panaro, mettendo in guardia dal rischio di una ‘sovracapacità’ per il Belpaese. “In un contesto così agguerrito come quello del Mediterraneo, con tanti porti asiatici, nordafricani, europei e italiani – sostiene -, si dovrà mettere in campo più efficienza logistica, quindi più automazione, perché uno dei nodi è che la nave deve fare le operazioni e andarsene nel minore tempo possibile: la velocità e la discriminante”.
Un avvertimento che viene dopo l’ottimismo dispensato una settimana fa da Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, impegnato in un sopralluogo a Livorno proprio sul cantiere della Darsena Europa. “I porti italiani – ha detto – hanno delle loro peculiarità: nessuno toglie traffici ad altri. Livorno è competitivo e può crescere insieme a Genova, insieme a Trieste quindi non contro. E’ come gli aeroporti toscani, quando qualcuno mette in competizione Pisa e Firenze. Possono e devono crescere entrambi: noi vogliamo investire come governo sia su Pisa che su Firenze”. Ben venga dunque la Darsena Europa, opportunamente finanziata, anche se “per completare il lavoro – ha sottolineato il ministro – occorrerà il collegamento con la rete ferroviaria e con la rete stradale, ma non saranno cento milioni in più o in meno a bloccare lo sviluppo del porto di Livorno”.
Leonardo Testai