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Impresa

05 agosto 2025

Livith certifica la parità di genere

L’azienda nata nel 2014 a Montespertoli (Firenze) è specializzata in sistemi di sicurezza. Più della metà degli ingegneri in ricerca e sviluppo sono donne.

Il team Livith davanti alla sede di Martignana, Montespertoli (Firenze).

Il team Livith davanti alla sede di Martignana, Montespertoli (Firenze).

L’età media dei dipendenti è intorno ai 38 anni e quasi la metà – gran parte ingegneri – è donna. Ed ora Livith, azienda di Martignana, frazione di Montespertoli (Firenze), nata nel 2014, specializzata in sistemi di sicurezza per la caduta dall’alto ed eccellenza italiana in materia di sicurezza per ambienti confinati – per intenderci in tutti quelli spazi come silos, vasche, tubazioni e tutti quei luoghi in cui sia difficile l’entrata e l’uscita in sicurezza e la gestione delle emergenze – ha ottenuto la certificazione per la parità di genere, secondo lo standard Uni/PdR 125:2022.

Si allunga, così, la lista delle imprese toscane che hanno ottenuto la certificazione internazionale che nasce con l’obiettivo di ridurre le disparità tra uomini e donne nel mondo del lavoro e valorizzare le diversità e l’inclusione nella gestione delle risorse umane.

Un percorso che inizia da lontano

“L’impego nel promuovere un ambiente di lavoro equo e inclusivo” spiega l’azienda “viene da lontano”, e ha portato, nel corso del tempo, la realtà produttiva empolese ad avviare iniziative innovative di valorizzazione dei giovani talenti, delle donne STEM e della formazione continua, come programmi di formazione e borse di studio per incentivare le attitudini personali.

“Con la certificazione per la parità di genere” spiega il fondatore Giacomo Di Furia, “abbiamo formalizzato un principio che in Livith è da sempre una pratica consolidata: la tutela e la valorizzazione di ogni collaboratrice e collaboratore”.

La componente femminile rappresenta il 43% del totale dei collaboratori, quasi il 30% di loro ricopre posizioni di vertice e responsabilità e la quota rosa raggiunge la completa parità – 50% donne e 50% uomini – nel team direttivo. Le donne svolgono un ruolo centrale anche nello staff tecnico, rappresentano infatti, infatti il 55% degli ingegneri impegnati in azienda nelle aree di ricerca e sviluppo, test e ufficio tecnico.

Realtà aumentata e tecnologie 3D per testare prodotti

Già nota dal 2016, per aver progettato e realizzato dei particolari sistemi di ancoraggi per Nave Italia – il brigantino più grande del mondo -, che hanno consentito di mettere in sicurezza l’accesso agli alberi del veliero; l’azienda di Montespertoli già in quegli anni si avvaleva di tecnologie 3D e realtà aumentata per far testare agli utilizzatori i sistemi di sicurezza progettati e realizzati anche in situazioni di emergenza. (redtm)

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