Rallenta l’economia Toscana, nel primo trimestre del 2025. Pesano le crisi strutturali in alcuni settori produttivi chiave per la regione, le tensioni geopolitiche, il mutamento dei consumi e non ultimo le incertezze sui mercati internazionali. La fotografia che arriva dall’Istituto Regionale di Programmazione Economica della Toscana (Irpet) su export, turismo e lavoro nelle province toscane mostra una regione capace di maggiore resilienza in quei territori dove la specificità produttiva è minore.
Export sotto la media nazionale
Hanno rallentato le esportazioni toscane nel primo trimestre 2025 (+2,8%); ed è un dato inferiore alla media nazionale che ha registrato +3,4%. A pesare è stato il comparto moda (pelletteria -21%, calzature -20,1%, abbigliamento -19,6%); a trainare la farmaceutica (+90,3%), i macchinari (+12,3%) e i prodotti alimentari (+17,6%).
Firenze (+29,9%), Lucca (+4,6%) e Livorno (+11,2%) sono le province che, nel primo trimestre 2025, hanno registrato le migliori performance in termini di export rispetto allo stesso periodo dello scorso, di contro Massa-Carrara (-45,4%) e Siena (-34%) quelle maggiormente in calo.
Province: dati dell’export dei primi tre mesi 2025
- – Firenze (+29,9%): sostenuta dal turismo e trainata dai prodotti farmaceutici (+177,8%) e dalla meccanica (+5,0%), nonostante il comparto moda (pelletteria -25,4%, abbigliamento -31,8%, calzature -24,0%).
- – Lucca (+4,6%): in crescita le esportazioni di carta e stampa (+6,4%) e imbarcazioni (+41,6%), mentre calano macchine (-9,3%) e agroalimentare (-10,6%).
- – Livorno (+11,2%): Rimbalzo positivo dopo il calo del 2024 (-12,3%), con buoni risultati per prodotti chimici base (+2,3%) e agroalimentare (+4,8%), ma forte contrazione per la metallurgia di base (-19,0%).
- – Massa-Carrara (-45,4%): Pesano le vendite estere di macchine per impieghi generali (-73,6%) e la e la chimica di base (-56,9%).
- – Pisa (-10%): In calo i mezzi di trasporto (-19,8%) e macchine (-24,5%), mentre tengono cuoio e pelletteria (-1,6%).
- – Arezzo (-18,3%): In calo gioielleria (-22,8%) e macchine (-18,7%), mentre abbigliamento, calzature, pelletteria registrano una crescita complessiva del +5,3%.
- – Siena (-34%): Cala la farmaceutica (-50,5%) e la camperistica (-17,3%); e segno meno anche per l’agroalimentare -6%.
- – Grosseto (-19,8%): In contrazione alimentare (-14,5%) e chimica di base (-30,5%).
- – Prato (-2,5%): In calo macchine (-5,7%) e filati (-3%), ma crescono abbigliamento (+1,4%) e maglieria (+5,9%).
- – Pistoia (-3,6%) influenzato dai filati e tessuti (-10,3%) e dall’industria ferro-tranviaria (-14,5%).
Calano anche le presenze turistiche
Il turismo toscano ha iniziato il 2025 con una contrazione del -5,4% rispetto al primo trimestre 2024. Le presenze italiane sono calate del -9,9%, mentre quelle straniere hanno registrato una lieve diminuzione (-1,1%). Le destinazioni d’arte, come Firenze, hanno mostrato resilienza (+0,6%), grazie alla crescita dei flussi extraeuropei. Al contrario, il turismo balneare (-27%) e montano (-8,7%) ha subito cali significativi, influenzati da maltempo e riduzione della domanda europea.
In frenata il mercato del lavoro
Rallenta rispetto allo scorso anno il mercato del lavoro toscano, nonostante gli addetti siano aumentati (+1,9%), il ritmo di crescita è inferiore rispetto allo stesso periodo del 2024 che aveva registrano un +3,1%. A trainare la crescita è stata principalmente l’occupazione a tempo indeterminato. Settori come macchine e apparecchi meccanici, industria alimentare e farmaceutica hanno mostrato segnali positivi, ma al contrario il settore manifatturiero, ha registrato una diminuzione significativa, con cali nei comparti pelle e minuteria metallica. Nel terziario, i servizi turistici crescono, seppur con minore intensità rispetto al passato. (redtm)