In attesa di certezza sulla data delle elezioni regionali in Toscana, nonché sui candidati dei principali schieramenti, la Regione predispone la macchina elettorale che consentirà a quasi tre milioni di cittadini di presentarsi alle urne e scegliere il governo regionale per il prossimo quinquennio. La giunta ha approvato la delibera che stanzia le risorse per il personale, l’attrezzatura dei seggi, l’acquisto di eventuali software per gestire lo scrutinio dei voti, e disciplina i rimborsi per i Comuni. Risorse a cui poi andranno sommate quelle per la stampa di registri, buste e verbali.
“Più di 11 milioni di euro che la Regione è chiamata per legge a stanziare – ha detto il governatore Eugenio Giani – perché è la Regione, d’intesa con le prefetture e in rapporto con i Comuni, a finanziare le operazioni elettorali. Con questa delibera si mette in moto la macchina di organizzazione del lavoro sui seggi, di stampa del materiale necessario, di pubblicizzazione dei comizi elettorali”. Novità della tornata elettorale, prevista da una norma statale, è che nelle sezioni non ci sarà più la divisione dei registri nei tradizionali elenchi uomini-donne, ma un registro unico ordinato progressivamente. La Regione ha poi scelto di aderire alla piattaforma informatica elettorale Eligendo, sviluppata dal Ministero degli Interni, per garantire una presentazione dei risultati uniforme a quella sperimentata per le elezioni nazionali e da altre Regioni.
Da Sassetta a Firenze, il conto dei rimborsi dei Comuni
“La spesa complessiva, come previsto dalla delibera approvata dalla Giunta – ha spiegato il direttore generale della Regione, Paolo Pantuliano -, sarà di circa 11,5 milioni di euro e gli importi da suddividere per ogni singolo Comune vengono definiti per il 40% sul numero di sezioni che ogni che ogni amministrazione deve attivare e per il 60% sulla base degli elettori iscritti. Per completezza, alla cifra complessiva si aggiunge meno di un milione di euro per gli affidamenti alla tipografia per la stampa del materiale da distribuire alle singole sezioni, che comprende registri, buste e verbali”.
Fra le singole città chiamate a organizzare il voto dei cittadini per le elezioni in Toscana, “il Comune di Sassetta, in provincia di Livorno – precisa Pantuliano -, che conta 365 elettori e ha una sola sezione, riceverà la cifra più bassa per un totale massimo di circa 1.900 euro. Il Comune che riceverà la cifra più alta è invece quello di Firenze che ha 354 sezioni e oltre 288mila elettori, e avrà un rimborso massimo di 777mila euro. Quindi il costo per la Regione è di 11,5 milioni, ai quali vanno aggiunti circa 130mila euro a titolo di rimborso per il personale delle Prefetture, e 100mila per i cittadini toscani residenti all’estero che si recheranno a votare. Per loro, come stabilito dalla legge regionale 26 del 2009, è prevista un’indennità forfettaria di 103 euro se provenienti dai paesi europei e 206 euro se residenti in paesi extraeuropei”.
Nessuna svolta su data del voto e candidati
E quando si voterà per le elezioni in Toscana? Giani è deciso per il 12 ottobre, e il decreto per andare al voto in tale data potrà essere firmato “all’incirca per Ferragosto”, sostiene il presidente uscente, ma “se la conferenza delle Regioni arrivasse a un election day, o se il governo prevedesse per legge delle procedure diverse, è evidente che noi ci rimetteremmo a quello”, anche se “sinceramente ritengo molto probabile che non ci sia nulla che modifichi questo”. Per il decreto, ha spiegato Giani, non c’è fretta anche perché “quando viene firmato” fissando la data del voto “si entra in ordinaria amministrazione”, e dunque c’è da fare la conta dei provvedimenti da approvare last minute in Consiglio regionale: “Sono circa una ventina – ha detto – e quindi cerchiamo di approvarne a chiusura di legislatura il più possibile”.
Nessuna novità sostanziale, invece, sui nomi dei candidati. Dopo il vertice a Roma con Elly Schlein e la segreteria regionale del Pd – che rinvia una svolta al 29 luglio – Giani ironizza sul suo ‘congelamento’: “Oggi fa caldo, quindi un po’ di fresco fa sempre bene…”. Ma il leader nazionale del M5s Giuseppe Conte frena: “Veniamo da un’opposizione al quinquennio di Giani e abbiamo chiesto dei forti segnali di rinnovamento”, ha detto. Sul fronte opposto, il vertice del centrodestra a Roma da cui si attendeva il via libera al nome di Alessandro Tomasi in Toscana, invece, non ha avuto per tema le regionali. Si sono invece riuniti i coordinatori toscani dei quattro partiti della coalizione: nessun passo avanti sul candidato, mentre fra le priorità indicate all’incontro di oggi figurano la sanità, le infrastrutture, lo sviluppo e le politiche abitative.
Leonardo Testai