Mentre i turisti internazionali prendono d’assalto Firenze com’è consuetudine nella bella stagione, torna nel dibattito la proposta di un ticket d’ingresso per i turisti giornalieri, sul modello di Venezia: l’ha avanzata Francesco Bechi, presidente provinciale di Federalberghi, per limitare i flussi dei “giornalieri” in città. “Potrebbe essere un’ipotesi sulla quale lavorare, trovando le modalità opportune”, sostiene. Ma il Comune frena: “Per ora non parlerei di ticket”, mette le mani avanti Jacopo Vicini, assessore al turismo, invocando però allo stesso tempo “una riflessione, insieme, come sistema di accoglienza cittadino, sugli escursionisti nella nostra città”.
“Hub di arrivo per fare bigliettazione specifica”
“Per noi l’overtourism è una brutta parola”, ha detto Bechi, in occasione dell’assemblea di Federalberghi Firenze, aggiungendo che “nessuno vuole bloccare niente, e vogliamo che tutti possano visitare la nostra destinazione: ma ricordiamo sempre che questa è una destinazione che ha una sostenibilità che non può andare oltre un certo livello”. E dunque, osserva, “è su questo punto che dobbiamo lavorare, realizzando degli hub di arrivo dove si possa fare una bigliettazione specifica per coloro che visitano la destinazione, e non vi rilasciano valore aggiunto anche in termini di pagamento dei servizi che vengono resi, anche attraverso il trasporto pubblico locale”. Quindi, ha concluso il presidente di Federalberghi Firenze, con il ticket per i turisti giornalieri “si tratta di dare delle premialità, di dare delle priorità: ognuno può venire, ma evidentemente chi soggiorna deve essere premiato”.
I numeri del 2024 “ci dicono che sono circa 8 milioni le presenze di persone non pernottanti nella nostra città – ha detto a sua volta Vicini, ospite dell’assemblea -, sicuramente questo merita un tavolo di lavoro e una riflessione per capire anche come gestire l’impatto che questi hanno sul nostro centro cittadino e non solo”. Secondo l’assessore “la sfida è complessa, i numeri ce lo dicono: 15 milioni di presenze turistiche che si concentrano per lo più in 5 chilometri di centro storico. Stiamo andando avanti con una serie di misure, ultima quella che abbiamo lanciato per regolamentare il trasporto turistico in città”.
Il dollaro debole penalizza le presenze dagli Usa
L’assalto dei giornalieri non è l’unica preoccupazione degli albergatori fiorentini: se il 2024 per gli albergatori di Firenze, come attestato dalla ricerca Cst presentata in assemblea, “è stato un anno molto, molto buono”, lo stesso “non possiamo dirlo in questo momento per il 2025”, ha ammesso Bechi, secondo cui “la situazione è abbastanza incerta: abbiamo passato un periodo positivo fino a tutto maggio, poi a giugno un forte raffreddamento, luglio sta andando molto lento, ma questo è il frutto di una situazione generale, con l’incertezza dei mercati finanziari. C’è il tema dei dazi, il tema di una minor capacità di spesa del mercato statunitense perché il rapporto euro-dollaro ha perso circa un 17-18%, e quindi stiamo già vedendo i primi risultati”. (lt)