Da sinistra Marco Busini, Patrizia Bucciarelli, Giordana Giordini, Maria Cristina Squarcialupi. Ilaria Tosti e Andrea Fratoni
La Toscana del sud, formata dalle province di Arezzo, Siena e Grosseto, reclama maggiore attenzione dalle istituzioni e dalla politica per superare gli storici ostacoli che frenano l’area, dalle strade ai treni, dalla burocrazia agli aiuti alle imprese. E ieri – appena eletta dall’assemblea di Confindustria Toscana sud che si è riunita al Teatro del Popolo di Colle Val d’Elsa (Siena) – la neo presidente Giordana Giordini, prima donna alla guida dell’associazione nata dieci anni fa, ha subito avuto l’occasione di sollecitare il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, intervenuto all’assise: “Partecipare ai bandi e ottenere incentivi deve diventare più facile – ha detto Giordini – perché oggi è troppo complesso. Così come deve diventare più facile investire: dobbiamo rendere il territorio più attrattivo e pronto al futuro”, ha detto pensando alle carenze infrastrutturali (dalla ‘Due Mari’ alla Tirrenica fino alla modernizzazione della rete ferroviaria) e alle politiche regionali. “Bisogna aiutare le tante aziende di quest’area che portano avanti il made in Italy nel mondo – ha aggiunto – cercherò di fare in modo che Confindustria Toscana sud sia presente nei tavoli in cui si decidono le politiche industriali della nostra regione”.
Una casa in cui si risolvono problemi
Giordini, che guiderà l’associazione nei prossimi quattro anni affiancata dai vicepresidenti Marco Busini, Andrea Fratoni, Patrizia Bucciarelli, Maria Cristina Squarcialupi e Ilaria Tosti, ha poi delineato il ruolo che dovrà avere la “sua” Confindustria: “Dev’essere una casa in cui si risolvono i problemi – ha detto – superando gli ostacoli di questa fase difficile per continuare a crescere e a innovare. Il nostro compito sarà quello di stare vicino alle aziende, sciogliendo i nodi della complessità”.
Più di 800 aziende associate
La presidente, già a capo della sezione Oreficeria-gioielleria dell’associazione, succede a Fabrizio Bernini, in carica dal 2021, che ha ricordato la crescita degli associati in questi ultimi quattro anni, da 732 aziende a più di 800 attuali, e ha invitato a non avere paura delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale, ma piuttosto a usarla “per fare meglio ciò che già facciamo, per avere risposte immediate sulla base di informazioni fornite da noi e dunque attendibili”.
Orsini: serve iperammortamento stabile per tre anni
L’assemblea ha visto gli interventi di Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione ‘Il Vittoriale degli Italiani’ e direttore artistico della candidatura di Colle Val d’Elsa a Capitale italiana della Cultura 2028; Paolo Bricco, inviato del Sole 24 Ore e saggista; Rita Carisano, direttore generale dell’Università Luiss. Collegato in videoconferenza da Roma il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha chiesto al Governo misure di iperammortamento stabili per almeno tre anni, in modo che le imprese possano programmare gli investimenti; ha criticato l’Europa che è troppo lenta a reagire per venire incontro alle esigenze delle imprese e ne ha auspicato una “revisione”; ha affrontato, ancora un volta, il tema dell’energia che penalizza le aziende.
I Comuni ostacolano i progetti di fonti rinnovabili
“Ci aspettiamo a giorni l’uscita del decreto energia – ha spiegato – andando verso l’inverno e avendo il costo dell’energia ancora legato al prezzo del gas, non c’è tempo da perdere: è un tema di competitività verso altri Paesi”. E sugli impianti rinnovabili, il presidente di Confindustria ha invitato i Comuni a non ostacolare i progetti perché “ci sono 130 gigawattora di rinnovabili che devono essere messe a terra e devono essere autorizzati dalle amministrazioni pubbliche”.
Giani: investire sulle rinnovabili? Ci vuole buon senso
Il governatore Giani ha risposto che terrà per sé la delega dell’energia nella giunta che sta formando, perchè vuol trattare sulle concessioni per l’idroelettrico in scadenza nel 2028 così da portare a casa benefici per i Comuni, e non si è sbilanciato sulle rinnovabili, che in Toscana vedono molti progetti bloccati: “Servirà grande buon senso per riuscire a fare investimenti su eolico e fotovoltaico perchè spesso il territorio è contrario”, ha detto.
Più di 1.000 appartamenti sfitti in Val d’Elsa
Infine il sindaco di Colle Val d’Elsa, Piero Pii, ha invitato gli imprenditori a partecipare a un fondo che sarà costituito dal suo Comune, con un investimento di 200mila euro, e che servirà a garantire i proprietari immobiliari nei confronti degli affittuari: “E’ un progetto sviluppato col Comune di Milano – ha detto – che potrà ridare vita al mercato della casa. Partecipando, voi imprenditori potreste così aiutare i vostri dipendenti a sostenere l’affitto di una casa: in Val d’Elsa ci sono più di 1.000 appartamenti sfitti”.
Silvia Pieraccini