Il rendering della Darsena Europa, il progetto di ampliamento del porto di Livorno destinato a raddoppiare i traffici
Lavorare prima di tutto al completamento della Darsena Europa i cui lavori hanno preso di recente il via, sebbene in modo simbolico, ma “c’è tantissima carne al fuoco”: il nuovo presidente designato dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno settentrionale, Davide Gariglio, ha incontrato per la prima volta la stampa a Livorno, nella sede dell’Autorità. Uno dei primi atti di Gariglio da commissario dell’Adsp, in attesa della formalizzazione della nomina a presidente, sarà quello di concludere il percorso per la nomina dei componenti del nuovo comitato di gestione, ufficialmente scaduto lo scorso 30 aprile.
“C’è tantissima carne al fuoco”
“La priorità – ha spiegato Gariglio – è dare continuità a tutto ciò che è stato attuato: come Darsena Europa, la seconda opera infrastrutturale portuale in Italia in costruzione, e la cosa più importante è che l’opera si realizzi nel tempo più breve possibile, poi c’è una grande opportunità che si sta per concretizzare nel porto di Piombino con una ripartenza industriale che può dare finalmente una risposta in termini di occupazione, ci sono le isole che hanno grandissima potenzialità turistica sui cui possiamo intervenire garantendo collegamenti, accosti e fruibilità dei porti. Noi lavoriamo al servizio delle comunità. Lo sviluppo dei traffici a cui deve tendere l’Autorità di sistema è per il servizio delle persone e delle comunità”.
La filosofia enunciata dal manager torinese di area Pd è quella del lavoro di squadra e della condivisione delle questioni. “Credo di essere un privilegiato – ha detto – per essere stato designato in questa autorità di sistema, una delle autorità più importanti con porti di assoluta eccellenza, con una struttura e personale le cui competenze sono riconosciute all’esterno in maniera palese, e c’è tantissima carne al fuoco: tante opere che sono state progettate, che sono in itinere e quindi c’è tantissimo da fare, una grande potenzialità in un grande territorio”.
Marina di Carrara in bilico fra due Autorità
L’Adsp del Mar Tirreno settentrionale, peraltro, potrebbe vedere in prospettiva l’aggiunta delle competenze amministrative sul porto di Marina di Carrara, come previsto da un emendamento – uno dei molti – al Dl Infrastrutture, presentato dal parlamentare della Lega Andrea Barabotti che punta a un’unica Adsp per i porti della Toscana. Un disegno non inedito, e che sembrerebbe avere l’acquiescenza della Regione: il governatore Eugenio Giani nell’autunno scorso aveva annunciato la volontà di ‘riportare in Toscana’ lo scalo carrarino, ora sotto l’Adsp del Mar Ligure orientale alla cui presidenza è stato appena indicato Bruno Pisano.
E’ però più articolata la posizione di Serena Arrighi, sindaca di Carrara, per cui la priorità è rappresentata dall’approvazione del nuovo piano regolatore portuale. “Se l’onorevole Andrea Barabotti vuole fare qualcosa di concreto per il nostro territorio – afferma – solleciti il ministero a sbloccare finalmente l’iter per l’approvazione del piano regolatore, lasciando poi che sia il territorio a decidere quale strada dovrà prendere l’Autorità di sistema portuale”.
Infatti, secondo la sindaca, “se il porto di Marina di Carrara debba restare assieme a La Spezia o unirsi a Livorno e Piombino credo sia un argomento troppo importante per anche solo pensare di poterlo risolvere con un emendamento. Una decisione di questa portata per il futuro del nostro territorio deve essere frutto di un percorso di condivisione che non può fare a meno che coinvolgere il territorio stesso, a partire ovviamente dalle istituzioni che lo rappresentano”. E nemmeno il deputato apuano di FdI Alessandro Amorese mostra interesse all’emendamento Barabotti: oggi, scrive in una nota, si è confrontato con Pisano “sulle esigenze e i vari aspetti legati al porto di Marina di Carrara; dalla logistica, alla Zls, al ruolo strategico che rappresenta nella protezione dei mercati internazionali”.
Le perplessità degli operatori
L’eventuale trasferimento fra Adsp è apertamente criticato dalle associazioni degli spedizionieri, dei doganalisti e degli agenti marittimi del Porto della Spezia, e da da alcuni operatori portuali, ossia Gruppo Dario Perioli, Gruppo Fhp, Gruppo Grendi e Gruppo Tarros, che in una nota congiunta hanno espresso l’auspicio che Marina di Carrara rimanga in seno all’Adsp del Mar Ligure orientale, per non “compromettere lo sviluppo raggiunto” negli ultimi anni, e scongiurare “effetti su tutto l’assetto operativo e competitivo dell’intero cluster portuale del Mar Ligure orientale”.
Secondo gli operatori, presenti con le loro attività terminalistiche nei porti di La Spezia e Marina di Carrara, “l’integrazione di Marina di Carrara nell’Adsp del Mar Ligure Orientale ha portato sin dall’inizio a un significativo incremento dei traffici di questo scalo, triplicati fino a raggiungere 5,5 milioni di tonnellate annue, e ad investimenti per 95 milioni di euro, di cui 57 finanziati con fondi propri dell’Adsp”. La collaborazione fra i due porti, affermano poi, “ha permesso da una parte la diversificazione e specializzazione dei traffici con categorie merceologiche e mercati complementari, dall’altro l’avvio di nuove attività, come il project cargo e il traffico Ro-Ro. Inoltre le sinergie operative e la prossimità geografica tra i due scali hanno permesso di rendere maggiormente competitiva tutta la logistica retroportuale, di fatto consolidando la posizione strategica dei due porti nel sistema logistico nazionale”.
Leonardo Testai