Un via libera con molteplici raccomandazioni, suggerimenti, condizioni e osservazioni: il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha emanato, di concerto con il ministero della Cultura, il decreto di Valutazione Ambientale Strategica per il nuovo Piano regolatore del Porto di Marina di Carrara, approvato in Consiglio comunale nell’autunno scorso. “Le osservazioni dei ministeri sono un altro passo avanti – afferma la sindaca Serena Arrighi – verso l’approvazione del nuovo piano regolatore del porto di Marina di Carrara: la nostra città e tutta la nostra provincia attendono questo strumento da 43 anni, ora si faccia tutto quanto necessario per renderlo finalmente operativo”.
“Così le attività economiche cresceranno ancora”
Il nuovo Piano regolatore, che sostituirà quello in vigore dal 1981, prevede ampliamenti infrastrutturali misurati e sostenibili che non vanno oltre la foce del Torrente Carrione. Secondo l’Autorità portuale del Mar Ligure orientale, il piano è stato calibrato con l’obiettivo di conseguire la crescita dei traffici e il conseguente incremento occupazionale tramite il mantenimento, seppure redistribuite e ottimizzate, delle quattro funzioni di fatto esistenti in porto, ovvero quella commerciale legata al traffico delle merci, e quelle crocieristica, cantieristica e diportistica, con dislocazione di queste ultime tre nella parte di Ponente del Porto, in modo tale che l’intero compendio commerciale che ne deriverà a Levante sarà specializzato nei traffici già oggi esistenti nello scalo, con particolare riferimento alle rinfuse secche, al project cargo e alle merci unitizzate e non in modalità ro-ro.
“Il nostro scalo, d’altronde, è la ragione della presenza sul nostro territorio di aziende metalmeccaniche – ha sottolineato Arrighi – che garantiscono migliaia di posti di lavoro o ancora di un settore in continua ascesa come la nautica. Il compito delle istituzioni del territorio è favorire il radicamento e lo sviluppo di queste realtà, ma è impensabile farlo con uno strumento urbanistico come il piano vigente che risale addirittura al 1981. Una volta approvato il nuovo piano regolatore consentirà anzitutto una migliore razionalizzazione delle attività all’interno del porto, togliendo per esempio in via definitiva i mezzi pesanti dal lungomare, e permetterà a tante attività economiche di crescere ancora”.
Il Mase pone l’accento sui dragaggi
I rilievi di Mase e Mic sul Piano per il porto di Marina di Carrara si appuntano soprattutto in merito alla diga foranea, alle nuove banchine, e a misure contro il fenomeno dell’erosione costiera. “Contributi tecnici, per l’appunto, finalizzati a migliorare il documento che poi dovrà essere approvato definitivamente”, ha dichiarato la sindaca. La Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale incaricata dal Mase ha sottolineato che per quanto riguarda dragaggi portuali, classificazione dei sedimenti da dragare, utilizzo dei sedimenti, biodiversità marina e risorse ittiche, “gli aspetti legati ai dragaggi ed alla generica movimentazione di sedimenti ed altri materiali in ambiente marino sono solo accennati. Non vengono specificati, né il cronoprogramma delle aree da sottoporre a dragaggi né i quantitativi da dragare stimati nel tempo durante il periodo di vigenza del piano, né i possibili utilizzi dei sedimenti, nonostante siano allegati al progetto di Piano regolatore”.
Pertanto, secondo la Commissione, “si ritengono necessari: una definizione di dettaglio di tutte le prevedibili operazioni di dragaggi portuali e di altre movimentazioni di sedimenti marini e di immissione di materiali in ambiente marino sia per la realizzazione delle nuove infrastrutture o ampliamento delle esistenti (moli, banchine, piazzali, ecc.) sia per il mantenimento dei fondali necessari all’avvicinamento e attracco delle navi nel corso del tempo, specificando quantità, qualità e destino finale, con diverse alternative; una rivalutazione della classificazione dei sedimenti oggetto degli eventuali dragaggi sulla base dei soli livelli L1 e L2 nazionali, escludendo, in ogni caso, i valori determinati nell’ambito delle procedure di caratterizzazione del Sin di Marina di Carrara (Arpat 2009), indicando con esattezza i diversi quantitativi e loro utilizzo sulla base delle diverse classi risultanti; la verifica degli obiettivi dell’eventuale ripascimento sommerso rispetto all’effettivo apporto di sedimenti sulle spiagge emerse del litorale di Marina di Massa; la valutazione delle possibili interferenze con altri progetti legati alla difesa della costa; la previsione di ipotesi alternative di utilizzo dei sedimenti non idonei a ripascimento nel caso non fosse possibile l’immersione in mare oltre le 3MN all’interno del Santuario Pelagos e individuazione di eventuali sistemi di trattamento realmente applicabili ai sedimenti in classe C o D rispetto a costi sostenibili ed efficacia; l’analisi dei fattori di rischio e dei possibili impatti per gli ecosistemi, la biodiversità marina e sulle risorse biologiche”.
Il Mic chiede garanzie per il paesaggio
Dal canto suo, il Mic chiede maggiore precisione sugli obiettivi di protezione ambientale, una revisione degli obiettivi di sostenibilità ambientali specifici di Piano, l’implementazione delle misure di mitigazione proposte relativamente alla componente ambientale Paesaggio e Beni culturali, con specifico riferimento anche all’eventuale presenza di resti sommersi riferibili al patrimonio culturale subacqueo e/o ai beni culturali e paesaggistici negli spazi di interazione terra-mare interessati dal Piano.
Le nuove proposte progettuali dovranno garantire di non compromettere e di migliorare la qualità dei waterfront e le visuali verso il mare e dal mare verso la costa; assicurare la massima integrazione paesaggistica, con le specificità dei luoghi, i caratteri storici, insediativi e ambientali tenendo conto delle relazioni figurative e dimensionali con gli insediamenti a cui sono connessi; riqualificare gli spazi liberi di interfaccia terra-mare garantendone l’accessibilità e la fruizione pubblica ed incentivare la permanenza di funzioni tradizionali di servizio legate agli insediamenti portuali, favorendo le attività che preservano l’identità dei luoghi e la fruizione pubblica delle comunità locali; garantire che, nella realizzazione di nuovi punti di ormeggio, siano utilizzate strutture galleggianti rimovibili a basso impatto visivo, nel rispetto dei valori paesaggistici del sistema costiero.
A inizio 2024 il traffico cargo è cresciuto
Per quanto riguarda l’attività del porto di Marina di Carrara nella sua configurazione attuale, il primo quadrimestre 2024 è stato contraddistinto da una concatenazione di elementi positivi: 1.263.179 tonnellate di general cargo (+5,6%), di cui 444.051 tonnellate (+2,7%) di merce containerizzata, che ha fatto registrare una movimentazione di 33.111 teu (+3,3%) .
Allo stesso modo, è in crescita il traffico RoRo dei rotabili, che registra un importante incremento del +9,2%, con 638.590 tonnellate di merce, 16.594 unità trasportate (+8,1%), a cui si aggiungono 180.538 tonnellate di traffico break bulk (+1,1%). Di segno negativo, invece, le rinfuse solide, ferme a 245.994 tonnellate (-35%), che hanno condizionato il risultato finale del porto, il cui traffico complessivo è ammontato a 1.509.173 tonnellate (-4,1%), e inciso anche sulla flessione del trasporto ferroviario (-39,7%), con 97 treni effettuati e 60 mila tonnellate di merce trasportata (-41,5%).
Apre la nuova passeggiata del waterfront
In parallelo, va avanti il progetto del waterfront: e la passeggiata a mare di Marina di Carrara, prevista nell’Ambito 4 del progetto complessivo, sarà percorribile dal 12 agosto prossimo, giorno dell’inaugurazione ufficiale con l’intervento delle autorità e la partecipazione di tutti coloro che vorranno godere per primi dei 1.200 metri del nuovo percorso pubblico affacciato sul mare. La conclusione di tutte le opere da parte dell’impresa Rcm Costruzioni, contrattualmente prevista per fine settembre, è avvenuta in anticipo. Il quadro economico di progetto ammonta a 13,9 milioni di euro, di cui 1,6 finanziati dal Pnc-Pnrr e, per la quota restante, con fondi della Regione Toscana e con risorse proprie dell’Autorità.
“Riconsegniamo alla città con quasi due mesi di anticipo un’opera fondamentale per ricucire il rapporto fra il mare e la città – ha dichiarato il presidente dell’Autorità Portuale, Mario Sommariva -. La nuova passeggiata offrirà al territorio un nuovo luogo di bellezza, dal quale si potranno abbracciare le Apuane insieme al mare. Sarà un luogo aperto e familiare per i cittadini ed una nuova attrattiva per il turismo”.
Leonardo Testai