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26 maggio 2025

Fondazione Biotecnopolo, Siena diventa hub europeo dei vaccini

Si farà ricerca anche su resistenza antimicrobica e malattie emergenti. Negli anni saranno assunti 150 ricercatori.

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La Fondazione Biotecnopolo di Siena, a tre anni dalla nascita e dopo un percorso fin qui accidentato, si rilancia come hub europeo dei vaccini: è arrivato l’ok della Commissione europea al progetto European Vaccine Hub, “che sarà incardinato proprio su questa infrastruttura d’eccellenza”, ha affermato il ministro della Salute Orazio Schillaci, che oggi nella città del Palio ha presentato il progetto di una rete europea contro le pandemie. Il progetto Evh è finanziato dall’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie della Commissione Ue, attraverso il programma Eu4Health, con un importo massimo di 102 milioni di euro.

“La Fondazione, attraverso il Centro nazionale antipandemico, di alta specializzazione nell’ambito della ricerca e delle reti cliniche ed epidemiologiche, permette di rafforzare la preparazione dell’Italia di fronte a eventuali nuove emergenze di natura epidemica o pandemica”, ha detto Schillaci, sottolineando che “la Commissione europea ha riconosciuto l’importanza strategica di questo hub e ha dato il suo via libera a un’iniziativa che metterà a sistema competenze scientifiche, industriali e istituzionali per creare una piattaforma permanente di sviluppo vaccinale, capace di affrontare non solo le pandemie, ma anche le sfide crescenti legate alla resistenza antimicrobica, alle zoonosi, alle malattie emergenti”.

Vaccini in quattro mesi, e non solo

Il consorzio Evh è composto da 11 enti beneficiari e 13 affiliati e associati di 7 Paesi, tra cui organizzazioni europee direttamente coinvolte nello sviluppo di vaccini e responsabili della preparazione pandemica nei rispettivi Stati. Il progetto è coordinato dalla Sclavo Vaccines Association di Siena. Il progetto Evh contribuisce allo sviluppo di vaccini prototipo per le pandemie e di tecnologie scalabili, attraverso un consorzio di importanti istituti europei di ricerca e sviluppo e di impianti produttivi farmaceutici, garantendo il coordinamento dei programmi nazionali di ricerca sui vaccini. E’ strutturato su quattro pilastri: Discovery guidato dalla Fondazione Biotecnopolo di Siena; Studi preclinici, dall’Institut Pasteur (Francia); Studi clinici, da Vaccinopolis (UAntwerpen, Belgio); Produzione da Dzif e Zepai (Germania).

Una serie di azioni chiave, nelle intenzioni degli ideatori del progetto, accelererà lo sviluppo dei vaccini a meno di quattro mesi dall’identificazione della sequenza genomica di un agente patogeno. E si rilancia il lavoro sugli anticorpi monoclonali, oggetto anche del tentativo di sviluppare una cura made in Siena per il Covid. “Abbiamo lavorato su anticorpi monoclonali unici al mondo – ha ricordato il direttore scientifico del Biotecnopolo, Rino Rappuoli -, che intervengono su batteri antibioticoresistenti. Adesso lavoriamo per portarli nella fase clinica, attraverso dei bandi”.

Rappuoli ha osservato che il Centro nazionale antipandemico, l’articolazione di Fondazione Biotecnopolo, “ha tra le sue priorità lo studio dei seguenti patogeni: Klebsiella pneumoniae, influenza aviaria H5N1, Monkeypox, virus respiratori e Shigella. A supporto della ricerca possiamo contare su tecnologie quali la vaccinologia inversa e quella digitale, la biologia sintetica, e la mRna. Una rete di collaborazioni internazionali e un patrimonio di conoscenze, che anche grazie a importanti grant come quelli che il Biotecnopolo ha già ottenuto, ci permetteranno di contribuire in maniera determinante alla
gestione dei futuri rischi di salute pubblica”.

“Assumeremo 100-150 ricercatori, finanziamo l’Università”

La Fondazione Biotecnopolo fin qui si è infatti assicurata quattro grant, per un finanziamento complessivo a suo favore che si avvicina ai 30 milioni di euro. Dal punto di vista occupazionale “ad ora abbiamo assunto venti ricercatori”, ha spiegato il direttore generale del Biotecnopolo, Gianluca Polifrone. “Durante quest’anno – ha aggiunto – la proiezione è di assumerne cinquanta. La prospettiva è di arrivare ad assumerne 100-150”. Polifrone ha ricordato anche che “i dottorati che finanziamo possono essere una fucina per avere nostri talenti”. Infatti il Cda del Biotecnopolo ha deciso di rifinanziare i corsi dell’Università di Siena che consentiranno di rifinanziare borse di studio per i dottorandi di diversi Istituti accademici italiani”. (lt)

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