Nel primo semestre del 2025 le esportazioni della Toscana sono cresciute in valore dell’11,8%, sfiorando i 35 miliardi di euro (erano 31,3 miliardi nel primo semestre dell’anno scorso). Solo il Lazio ha fatto meglio, segnando +17,4%. A livello italiano l’export si è fermato a +2,1%. I dati sono stati diffusi dall’Istat. Il secondo trimestre aprile-giugno in Toscana ha fatto meglio del primo trimestre, che si era chiuso a +8,2%.
La farmaceutica segna +94%
Tra i settori gli unici che hanno il segno positivo nel primo semestre sono la carta (+3,8%), i metalli di base che comprendono i lingotti (+42,7%) e – sopra tutti, come già registrato a livello nazionale – la farmaceutica, che ha quasi raddoppiato le esportazioni (+94,2%). La performance si spiega, con tutta probabilità, con l’accelerazione delle vendite verso gli Stati Uniti per evitare i dazi al 15% che sono entrati in vigore il 7 agosto scorso (i dazi Usa della “prima ora” al 10% non si applicavano ai farmaci).
La Turchia non compra più semilavorati d’oro
Senza farmaci e lingotti, l’export toscano avrebbe il segno ‘meno’. Da segnalare il boom dell’export toscano verso la Spagna, che nel primo semestre è praticamente raddoppiato (+97,5%), ma anche verso la Francia (+27%) e verso la Svizzera (+68,6%), e il tonfo dell’export verso la Turchia (-37,2%), che si spiega con la contrazione degli acquisti di semilavorati dal distretto orafo di Arezzo, dopo che tali acquisti si erano impennati grazie al regime fiscale favorevole deciso dal Governo Erdogan. Nel primo semestre l’export di gioielli toscani segna -27% fermandosi sotto i tre miliardi di euro.
La ripresa dell’export verso la Svizzera (+69%) prelude al recupero della moda?
La ripresa dell’export verso la Svizzera, storico hub distributivo della moda d’alta gamma, potrebbe far pensare a un recupero del settore, che negli ultimi due anni ha sofferto pesantemente (anche) in Toscana. I numeri dell’export però segnalano ancora difficoltà sia per il tessile (-4,2%), che per l’abbigliamento (-7,9%) e per gli articoli in pelle (-10%), anche se il calo dell’export sta rallentando e potrebbe essere un segnale importante.
Tutti gli altri settori hanno segno ‘meno’
I dazi Usa “della prima ora” al 10%, entrati in vigore all’inizio di aprile, sembrano aver prodotto danni sull’export della Toscana, principale regione esposta verso gli Stati Uniti. In contrazione nel primo semestre restano sia le esportazioni della meccanica (-6,9%), che dei mezzi di trasporto che comprendono barche, camper e veicoli a due ruote (-2,2%), ma anche del vino -1% (a 588 milioni) e dell’olio -22% (a 610 milioni). Torna in terreno negativo l’estrazione di marmo (-4,5%), restano in calo chimica (-5,7%) e plastica (-4,6%).
Silvia Pieraccini