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04 luglio 2025

Elezioni regionali, Giani porta la Toscana alle urne il 12 ottobre (con Tomasi)

Scontro fra i due candidati in pectore all’assemblea di Confcooperative: è già aria (e scintille) di campagna elettorale.

Leonardo Testai
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Per le elezioni regionali in Toscana c’è una data, il 12 ottobre; c’è un candidato per il centrosinistra, il governatore uscente Eugenio Giani; c’è lo sfidante del centrodestra, il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi. In realtà per tutti e tre questi dati manca l’ufficialità. Ma è altrettanto vero che Giani in ogni occasione rivendica i risultati dei 5 anni di governo regionale, lasciando intendere – senza dirlo – che in virtù di essi dovrebbe essere ricandidato; che Giani, all’assemblea di Confcooperative Toscana, ha indicato in modo deciso il 12 ottobre per le urne; e che Tomasi, allo stesso evento, ha attaccato il governatore per il balletto delle date, ponendosi dichiaratamente nel ruolo di sfidante senza attendere l’imprimatur del tavolo nazionale del centrodestra.

Il secondo livello di incognite riguarda soprattutto l’ampiezza del centrosinistra: il ‘cantiere’ della coalizione sta lavorando ma non sembra aver ancora trovato la quadra. Non a tutti piace il Dna riformista di Giani, che pure dopo l’ascesa alla segreteria Pd di Elly Schlein ha dato una sterzata a sinistra alla politica regionale: dall’aumento dell’Irpef (per la sanità) alla contrarietà a un Cpr in Toscana, dalla legge sul fine vita a quella sui consorzi industriali ispirata dalla vertenza ex Gkn. Il governatore uscente è sostenuto apertamente dai centristi di Italia Viva e Azione, mentre il M5s potrebbe accettare il suo nome in cambio di altre contropartite nel resto d’Italia – soprattutto, la candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra in Campania.

Il balletto delle candidature possibili

D’altro canto, le ipotesi alternative scarseggiano: i nomi del segretario regionale Pd Emiliano Fossi e del deputato Dem Marco Furfaro, più in linea con la segreteria nazionale, sembrano caduti nel vuoto. E i sondaggi premiano Giani, che secondo Emg ha un vantaggio di oltre venti punti su Tomasi. Tanto che alcuni vertici dei circoli Dem a Firenze hanno sottoscritto un appello a Schlein e Fossi per indicare subito Giani e non tergiversare. “E’ giunto il momento di predisporre un programma coraggioso per la prossima legislatura, che sappia valorizzare il buon lavoro di questi cinque anni e, al tempo stesso, affrontare con decisione le sfide del presente”. Se il ‘campo larghissimo’ non dovesse realizzarsi, è lecito aspettarsi altre candidature da parte delle forze politiche (M5s, Avs, centristi) che in tal caso decideranno di restarne fuori. Un potenziale terzo candidato è il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, ex Pd, animatore del progetto civico ‘L’Altra Toscana’ che si pone in alternativa ai due poli maggiori.

Nel centrodestra Tomasi, sindaco di Pistoia al secondo mandato, è ormai da anni il candidato in pectore per la Regione. Il suo nome non è ancora stato fatto ufficialmente perché le scelte del centrodestra vengono effettuate a livello nazionale: e non è così sicuro che la candidatura in Toscana sia appannaggio del partito di Tomasi, Fratelli d’Italia. Così anche gli altri partiti hanno i loro nomi da proporre. Per la Lega, la capogruppo in Consiglio regionale Elena Meini, peraltro poco gradita al generale (e vicesegretario nazionale) Roberto Vannacci, che con il suo movimento ‘Il mondo al contrario’ sembra chiedere spazio nelle liste. Per Forza Italia, il coordinatore regionale Marco Stella (che aveva chiesto a gran voce primarie), e la deputata Deborah Bergamini.

A Confcooperative il primo vero scontro Giani-Tomasi

In questo contesto, da qualche settimana sul territorio regionale capita di vedere eventi a cui partecipano sia Giani che Tomasi, quasi a voler far partire una campagna elettorale fin qui solo immaginata, per assenza di candidati. Ma uno show come quello dell’assemblea di Confcooperative Toscana fin qui non si era proprio visto: Giani, rispondendo a una domanda dal palco, si è pronunciato per andare al voto il 12 ottobre; e Tomasi, intervenendo dopo di lui, lo ha attaccato frontalmente parlando di discussione “disgustosa” e “stucchevole” sulla data.

“Stabilite la data, che tocchi a te, che tocchi alla Conferenza Stato-Regioni”, ha tuonato Tomasi rivolgendosi a Giani, “invece di questo balletto sulle date e sui giorni – ha proseguito, alzando notevolmente il tono della voce -, sulle alchimie e sulla Costituzione! Per rispetto di quello che andiamo a fare noi, Eugenio! Metterci la faccia. Avrò il diritto io, da sfidante, di poter raccontare quello che penso ai cittadini?”. Infine, il sindaco di Pistoia si è rivolto nuovamente a Giani: “Decidete voi quando si vota”, ha detto. “Ti va bene il 12?”, la replica del governatore. “Mi va benissimo quando vi pare”, ha risposto Tomasi.

La sfuriata di Tomasi viene accolta con soddisfazione per nulla celata in ambito gianiano, dove si ipotizza uno scatto d’ira dovuto al nervosismo per il distacco nei sondaggi. Ma la fretta di Giani nel votare in ottobre è stata presa di mira dal collega di centrosinistra Vincenzo De Luca, secondo cui “chi fa la corsa ha paura di essere messo in discussione”. Proprio il governatore della Campania si era schierato per un rinvio delle elezioni regionali: votando in autunno, sostiene, “i tempi per un’approvazione seria del bilancio di previsione non ci sono”. Ne consegue che, votando il 12 ottobre, il nuovo Consiglio regionale dovrebbe procedere a tappe forzate per non correre il rischio dell’esercizio provvisorio.

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Leonardo Testai

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