Dopo l’exploit del 2023 (+11%, al top in Italia), la Toscana si colloca al sesto posto nella graduatoria delle venti regioni italiane per volume di spesa in beni durevoli nel 2024, con un totale di 5,927 miliardi di euro, e un incremento dei consumi anno su anno un po’ più modesto (+4,9%, meglio della media nazionale (+4,5%) ma non della media del Centro Italia (+5,1%). E’ quanto rileva l’Osservatorio annuale dei consumi di Findomestic (gruppo Bnp) in collaborazione con Prometeia, secondo cui la spesa media per nucleo familiare dedicata ai beni durevoli in Toscana è la terza più grande nel Paese.
Le famiglie toscane, nel 2024, hanno investito mediamente 3.520 euro, quasi 600 euro in più della media nazionale (+ 4,6% rispetto al 2023). Fra le province, il livello più elevato è stato raggiunto a Prato che, con 3.683 euro per famiglia, si colloca al 5/o posto nella graduatoria di tutte le province italiane, seguita nella top ten nazionale anche da Firenze, Lucca, Siena e Pisa, tra il 6/o e il 10/o posto. Grosseto è l’unica provincia toscana con una spesa per famiglia inferiore ai 3 mila euro (2.918), e occupa la 59/a posizione nel ranking delle 107 province italiane. Prato è anche la provincia toscana in cui i consumi sono aumentati di più in un anno (+6,3%), seguita da Siena (+6%), Firenze (+5,9%) e Arezzo (+5,4%).
L’auto (usata e nuova) traina i consumi in Toscana
In Toscana “hanno evidenziato un andamento più dinamico – spiega Claudio Bardazzi, responsabile Osservatorio Findomestic – tutti i comparti di consumo legati alla mobilità, e in particolare il mercato dell’auto usata che ha registrato una crescita della spesa delle famiglie del 10,3%, superiore a quella della macroarea di riferimento ma di poco inferiore alla media italiana”. Nel 2024 anche l’auto nuova ha visto crescere la domanda dei privati (+7,7%, 2,5 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale), così come i motoveicoli che hanno chiuso a 9,3%, appena sotto la media del resto del resto del Paese (+10,8%).
Risultano in flessione a livello regionale, invece, la spesa per i mobili (-0,8%) e quella per l’information technology: un comparto secondo Findomestic “in fisiologica decelerazione dopo il boom del triennio 2020-2022, quando pandemia e chiusure avevano favorito gli acquisti di mobili e beni tecnologici per rendere le abitazioni più comode e più funzionali a nuovi tipi di esigenze come lo smartworking”. All’interno del comparto tecnologia, prosegue nel percorso di aggiustamento al ribasso la spesa per elettronica di consumo (-4,7%) e informatica (-6,6%) in Toscana, con cali più accentuati della media nazionale, mentre hanno chiuso il 2024 in rialzo elettrodomestici (+2,5%) e telefonia (+1,4%), quest’ultimo comparto in controtendenza rispetto al -1% della media nazionale. (lt)