I sette produttori delle colline di Riparbella
“Non siamo uguali agli altri, abbiamo un territorio unico che può dare vini di grandissima qualità”. E’ la convinzione dei vignaioli delle colline di Riparbella (Pisa), a nord di Bolgheri in Val di Cecina che, per dare corpo a queste potenzialità, hanno affidato uno studio geopedologico al geologo Francesco Lizio Bruno. Lo studio, commissionato dall’Associazione Vignaioli delle colline di Riparbella che riunisce sette aziende (Podere La Regola, Duemani, Tenuta Pakravan Papi, Colline Albelle, Tenuta Prima Pietra, Urlari e La Cava) , è stato presentato oggi a Palazzo Portinari a Firenze: si tratta di una carta delle unità di paesaggio che racchiude le informazioni sulla forma del territorio o fisiografia dell’area (valli a forma concava, colline a forma convessa, terrazzi, fondovalle alluvionale), a cui viene associata la geologia legata ai processi erosivi e morfologici e all’uso del suolo (boschi, vigneti, oliveti e seminativi).
Lo studio associa i suoli a “vini interessanti e ben definiti”
Lo studio verifica la risposta dei vigneti alla geologia (rocce vulcaniche e metamorfiche, gabbri, serpentini, argille, calcari a palombini, rocce sedimentarie Pliocene/Pleistocene) e ai suoli con caratteristiche mineralogiche particolari, e li associa a “vini interessanti e ben definiti”. “E’ un’area molto particolare per la costa Tirrenica – afferma lo studio – con un clima collinare e escursioni termiche legate anche alla vicinanza del mare e della valle del fiume Cecina”.
Non c’è in vista un’altra Doc
Da qui le prospettive del presidente dell’Associazione, Flavio Nuti: ” Non siamo intenzionati a fare un’altra Doc perché pensiamo che questa proliferazione di denominazioni non faccia bene a nessuno – ha spiegato – e ci sentiamo ben rappresentati sotto il cappello della Igt Toscana. Ma vogliamo far conoscere le caratteristiche del nostro territorio, che è speciale, e dei nostri vini che stanno crescendo e conquistando i mercati”. Le sette aziende di Riparbella oggi producono circa 500mila bottiglie con un export del 20-25%. Il prezzo medio dei vini oscilla al pubblico tra i 15 euro e i 130 euro e il mercato di riferimento è soprattutto la Toscana. Ma ora l’obiettivo è proprio quello di promuovere il territorio di Riparbella fuori dai confini regionali, in modo da farlo diventare un altro dei territori vinicoli d’eccellenza italiani.
Silvia Pieraccini