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Impresa

19 settembre 2023

Terme di Chianciano ora aspetta Invitalia (ma va sciolto il nodo immobiliare)

All’agenzia governativa di sviluppo andrà una quota di minoranza. Il piano di rilancio appeso all’accordo con la Regione.

Silvia Pieraccini

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Le piscine delle Terme di Chianciano

Le piscine delle Terme di Chianciano

Dopo il “sì” al concordato deciso nel luglio scorso dal Tribunale di Siena, Terme di Chianciano si appresta a varare – annuncia un comunicato – un aumento di capitale da sei milioni di euro: più di tre milioni saranno messi dal socio di maggioranza, Terme Italia che fa capo all’imprenditore Massimo Caputi (proprietario anche di Terme di Saturnia), mentre il resto sarà assicurato da Invitalia, l’agenzia governativa che per questa operazione di equity attingerà al Fondo Salvaguardia Imprese (diretto a salvaguardare i livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa).

Il rilancio affidato a un nuovo amministratore delegato

In questo modo la storica azienda termale toscana, che ha alle spalle una lunga e difficile crisi finanziaria acuita dalla pandemia, dalla crisi energetica e dalla guerra in Ucraina, punta ad avviare il pieno rilancio (nel 2021, ultimo bilancio depositato, il fatturato è stato di 3,5 milioni di euro con una perdita di quasi 1,5 milioni). Intanto, proprio per spingere lo sviluppo strategico, l’assemblea dei soci ha deciso il cambio dei vertici: al posto dell’ad Carlo Alberto Martellozzo e del presidente Enrico Caratozzolo, che hanno gestito la fase di ristrutturazione durata due anni, arriva l’ad Stefano Zaghis.

Il nodo immobiliare blocca gli investimenti

“Fondamentale adesso è la risoluzione col socio Regione Toscana dei problemi legati all’Immobiliare Terme di Chianciano in liquidazione – afferma l’azienda – una condizione che rende più difficili operazioni di rinnovo del patrimonio immobiliare”. La società Terme di Chianciano Immobiliare, proprietaria degli stabilimenti termali e degli edifici direzionali e titolare delle concessioni minerarie delle acque termali, è controllata al 73,8% dalla Regione, che l’ha messa in liquidazione nel 2017. Da allora ci sono stati tentativi di vendere gli immobili all’asta, ma senza risultato. Ora la società di gestione Terme di Chianciano afferma che, senza una soluzione del rebus immobiliare, non sarà possibile avviare un piano di investimenti e attuare il rilancio delle terme.

Autore:

Silvia Pieraccini

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