Dalla formazione alla semplificazione, dal potenziamento delle infrastrutture a politiche pensate per le piccole e micro imprese, passando per una filosofia di concertazione e dialogo istituzionale, con tavoli permanenti di settore e una cabina di regia regionale per le Pmi e l’artigianato: sono i dieci punti di Cna Toscana per i candidati a presidente della Regione, che i rappresentanti territoriali dell’associazione incontrano a Firenze in vista delle elezioni: oggi Alessandro Tomasi (centrodestra), il 30 settembre Eugenio Giani (centrosinistra), il 3 ottobre Antonella Bundu (Toscana Rossa).
“Crediamo fermamente che il futuro della Toscana non possa prescindere dalle sue Pmi e del suo artigianato”, recita in apertura il manifesto dell’associazione. “Noi crediamo che il dialogo e la concertazione con le associazioni di categoria sia basilare – ha affermato Luca Tonini, presidente di Cna Toscana, introducendo il primo confronto con Tomasi – in una regione con grandi attività imprenditoriali, con una vocazione all’esportazione, specialmente in questo periodo dove si parla di dazi, dove ci sono problematiche a livello internazionale. Al di là dei tavoli di concentrazione che vengono effettuati dai vari assessori, un rapporto diretto col presidente della Regione è molto importante”. E dopo le elezioni “chiederemo ai vincitori – sostiene Cna – un programma concreto che guardi a 10, 20 ed anche 30 anni per capire quali prospettive prevedono per la Toscana” dal punto di vista sociale ed economico.
Le imprese chiedono concertazione e semplificazione
Come Cna Toscana, si legge al primo punto del decalogo per le elezioni, “vogliamo essere un interlocutore attivo e determinante nella formazione e definizione delle politiche e delle norme regionali. Non intendiamo limitare il nostro ruolo a semplici pareri ex post, ma partecipare fin dall’inizio dei processi decisionali, portando esperienze reali, conoscenza diretta delle esigenze delle imprese e soluzioni concrete”. Per questo l’associazione chiede tavoli permanenti di settore per affrontare sinergicamente le criticità, e un cabina di regia regionale per le Pmi e l’artigianato che coinvolga Regione, associazioni imprenditoriali e sindacati.
Fra gli altri punti, la semplificazione normativa e amministrativa, con l’introduzione di un sistema digitale integrato, con modulistica standard e sportelli unici per le pratiche amministrative; la copertura totale di banda ultralarga e 5G; rafforzare le risorse per l’export, semplificando l’accesso a bandi dedicati e avviando tavoli settoriali con mercati esteri strategici; bandi e incentivi su misura per le piccole e piccolissime imprese, rapporti più stretti con i consorzi fidi, interventi per favorire internazionalizzazione e lo sviluppo tecnologico delle piccole e microimprese.
Più infrastrutture, ma attenzione anche al welfare
Particolare attenzione è dedicata al tema delle infrastrutture: Cna Toscana chiede il completamento e l’ammodernamento delle principali reti viarie e ferroviarie: dal Corridoio Tirrenico alla Due Mari, dai raccordi autostradali Firenze-Siena/Siena-Grosseto fino alla terza corsia dell’A11 Firenze-Mare, ma anche il potenziamento della Fi-Pi-Li, il completamento del nodo ferroviario Tav di Firenze, il potenziamento dei porti e degli aeroporti regionali come leve strategiche per logistica, sviluppo e competitività, e l’estensione delle Zone a Logistica Semplificata (Zls), con l’istituzione di un osservatorio regionale permanente sulle infrastrutture, dedicato al monitoraggio delle criticità.
C’è anche un punto dedicato al tema del welfare: “Le imprese artigiane nella nostra regione, piccole e medie che siano – afferma Cna Toscana -, sono spesso l’ossatura delle comunità. Per questo motivo è fondamentale un rafforzamento della sanità pubblica e, di pari passo, un rafforzamento delle politiche sociali. Un cammino comune per il benessere dei cittadini, degli imprenditori e dei loro dipendenti”. In particolare si chiedono azioni di tutela e protezione della sanità pubblica, “patrimonio fondamentale del nostro territorio”, così come strategie per eliminare le liste d’attesa e mantenere gli standard di qualità, politiche sociali adeguate rivolte alle fasce sociali più deboli e per le famiglie, politiche risolutive per la casa.
Leonardo Testai