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19 novembre 2025

Si ferma la discesa della produzione industriale a Prato, Pistoia e Lucca

Nel terzo trimestre 2025 la manifattura segna +1% nelle tre province. Male la moda, tengono la carta e il lapideo, cresce la nautica.

Silvia Pieraccini
L'industria cartaria di Lucca chiude il terzo trimestre con una produzione stabile

L'industria cartaria di Lucca chiude il terzo trimestre con una produzione stabile

Nel trimestre luglio-settembre, quello che comprende le vacanze estive, si è fermata la discesa della produzione industriale delle aziende di Prato, Pistoia e Lucca: secondo le rilevazioni del centro studi di Confindustria Toscana nord, ha segnato rispettivamente -0,3%, +1% e +1,7% rispetto allo stesso periodo del 2024. Nel complesso il risultato delle tre province è +1% che segue il -1,8% del secondo trimestre 2025 e il -1,3% del primo trimestre.

Serve una efficace politica industriale, anche regionale e locale

“Siamo in un contesto di sostanziale stabilità”, lo definisce l’associazione industriali, che non fa salti di gioia. “La parola chiave è sempre la stessa, incertezza – afferma la presidente Fabia Romagnoli – Dalle guerre ai segnali di minore fluidità nei commerci internazionali a causa dei dazi americani, si respira in tutta Europa un clima di destabilizzazione che riduce i consumi. A questo si aggiungono il fattore valutario, con un euro forte che penalizza l’export e, nel caso dell’Italia, i costi energetici elevati: una vera e propria zavorra che è urgente rimuovere”. Di fronte a questo scenario, Romagnoli invoca una efficace politica industriale non solo a livello italiano e europeo, come richiede Confindustria nazionale, ma anche “a livello regionale e locale”. Anche perché – ricorda – l’area Prato-Pistoia-Lucca ha chiuso il 2024 con una produzione industriale in calo del 5,7% rispetto al 2019 pre-Covid (-7,2% a livello italiano) e questo 2025 non migliorerà le cose.

Settori con andamenti diversi

Tornando all’andamento del terzo trimestre, si “salvano” l’industria alimentare (+5,4% nelle tre province), la meccanica (+2,4%) e la chimica-plastica-farmaceutica (+2,1%). Tiene l’industria cartaria, concentrata a Lucca (-0,5%), mentre restano ancora negativi i settori della moda (tessile, abbigliamento, calzature), che segnano -1%, e il mobile con -2,9%. La nautica di Viarggio segna +4,1% grazie soprattutto alla produzione di maxiyacht. Stabile il lapideo versiliese (-0,2%), dato migliore dell’ultimo anno. “Le previsioni per l’Italia parlano di una lieve ripresa nella parte finale dell’anno – conclude la presidente Romagnoli – e l’auspicio è che questa si concretizzi perché ce n’è davvero bisogno”. 

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Silvia Pieraccini

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