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04 novembre 2025

Publiacqua: il subentro del nuovo gestore vale 461 milioni di euro (di cui 184 ad Acea)

L’Autorità idrica toscana ha calcolato la somma che la nuova società del servizio idrico della Toscana centrale dovrà pagare a quella attuale.

Silvia Pieraccini
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Mentre infuria la battaglia politica tra chi sostiene che l’acqua distribuita nella Toscana centrale e oggi gestita da Publiacqua – società mista controllata al 60% dai Comuni e per il 40% in mano alla multiutility romana Acea – debba tornare ad essere, alla scadenza della concessione nel dicembre 2025, a totale gestione pubblica, e chi ritiene invece che l’assetto attuale (la società mista) possa continuare, l’Autorità Idrica Toscana prosegue l’iter procedurale per indire la nuova gara di affidamento del servizio idrico integrato nell’ambito territoriale ‘Medio Valdarno’. “Fino a quando la conferenza territoriale formata dai sindaci non avrà deliberato diversamente, proseguiamo il cammino tracciato”, fanno sapere dall’Authority che pochi giorni fa, con un decreto del direttore generale Alessandro Mazzei, ha stabilito il valore residuo di Publiacqua al 31 dicembre 2025.

Investimenti non ancora ammortizzati

Si tratta del valore di subentro nel servizio idrico che il nuovo gestore dovrà pagare al vecchio gestore, valore che in pratica comprende gli investimenti non ancora ammortizzati. L’importo del subentro, calcolato per adesso in via provvisoria sulla base del bilancio 2024 di Publiacqua e degli investimenti previsti nel 2025, sfiora i 461 milioni di euro (460.971.668). Se i Comuni dovessere decidere di gestire l’acqua in proprio, dovrebbero pagare ad Acea il 40% di questa somma, cioè più di 184 milioni di euro.

Acea e i Comuni soci di Publiacqua hanno già in atto un contenzioso

Il valore di subentro non è però definitivo, e sarà soggetto ad aggiustamenti in base al bilancio 2025 di Publiacqua, e dunque in base agli investimenti non ancora ammortizzati, al patrimonio netto, all’indebitamento e ai crediti inesigibili. E’ per questo che oggi, 4 novembre, il presidente di Publiacqua Nicola Perini ha detto, di fronte alla commissione Controllo del Comune di Firenze, che “il valore delle quote di Acea in Publiacqua è intorno a 150 milioni, ma è un dato indicativo”. In ogni caso, il tema è dove troveranno i soldi i Comuni, nel caso di ritorno a una gestione dell’acqua al 100% pubblica, per pagare l’uscente Acea, con la quale peraltro è già in atto un contenzioso.

In arrivo la riunione della conferenza territoriale dell’ambito ‘Medio Valdarno’

Intanto tra pochi giorni si riunirà la conferenza territoriale dell’ambito ‘Medio Valdarno’, formata dai 46 Comuni-soci di Publiacqua e convocata dal Comune più popoloso che è quello di Firenze, per deliberare la nuova strategia di gestione dell’acqua, o confermare la vecchia. Le dichiarazioni delle ultime settimane – unite alle posizioni dell’area Schlein del Pd, del M5S e di Avs, che fanno parte della coalizione vincitrice delle elezioni regionali – fanno propendere per la prima soluzione, con lo stop alla gara per la scelta del gestore privato che era già stata deliberata, e il ritorno a una gestione 100% pubblica, magari attraverso una nuova società. Comunque vada a finire, sarà necessaria una ulteriore proroga dell’affidamento in essere (che scade a fine anno), perché nessuna operazione – visti i tempi – potrà essere completata entro il 31 dicembre. Problema ulteriore sarà capire che fine farà la multiutility Alia-Plures che, nel caso dovesse “perdere” il consolidamento di Publiacqua, non sarebbe evidentemente più una multiutility.

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Silvia Pieraccini

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