Il quadro delle professioni digitali in Toscana mostra una crescita dell’occupazione del 74% nell’ultimo decennio, ma una certa difficoltà nel trattenere sul territorio i talenti che vogliono affermarsi nel settore. Lo afferma un rapporto dell’Irpet che conta circa 54.000 addetti tra professionisti e tecnici Ict e figure della filiera digitale. Le professioni digitali offrono in media contratti più stabili, con una netta prevalenza del tempo indeterminato e una componente di lavoro autonomo qualificato tra i professionisti Ict, ma con retribuzioni a livello regionale inferiori rispetto alle regioni leader.
I talenti toscani guardano la Lombardia
Le professioni digitali rappresentano circa il 3,3% dell’occupazione complessiva, con una quota superiore tra le professioni ad alta qualificazione (9,8%): questo posiziona la Toscana tra le regioni italiane con una significativa presenza di profili Ict, ma con margini di ulteriore sviluppo. Le retribuzioni restano una delle principali vulnerabilità: la retribuzione media netta per specialisti e tecnici Ict si attesta intorno ai 1.600 euro mensili, ben al di sotto della media italiana (circa 1.700 euro) e molto distante dalle dinamiche salariali della Lombardia – regione di riferimenti per il settore – e altre aree virtuose dell’innovazione.
Le università toscane formano un forte capitale umano digitale concentrato in ingegneria, informatica e discipline scientifiche ed economiche, che sperimenta inserimenti rapidi e carriere di alta specializzazione, ma mostra anche una maggiore mobilità: solo il 57% resta in Toscana al primo contratto e il 51% a cinque anni, con la Lombardia principale meta. Le imprese che assumono figure digitali, pur rappresentando solo lo 0,1% del totale regionale generano l’11% del valore aggiunto e l’8,2% del fatturato toscano, confermando il ruolo delle professioni digitali come leva strategica di competitività per industria e servizi, oltre che per il comparto Ict in senso stretto.
Occupazione in crescita nel medio-lungo periodo
Nonostante le imprese digitali rappresentino una frazione ridotta del totale regionale, giocano un ruolo significativo nell’economia toscana, contribuendo in modo consistente al valore aggiunto, al fatturato e all’occupazione qualificata nelle filiere Ict. Le aziende che assumono professionisti digitali mostrano una propensione al lavoro dipendente stabile, con una quota molto elevata di contratti a tempo indeterminato tra le imprese Ict, a testimonianza di una domanda di lungo periodo per competenze avanzate. Il peso economico di queste imprese è pari a una quota rilevante del valore aggiunto regionale e al contributo all’occupazione, sottolineando come la transizione digitale stia trasformando anche i tradizionali ecosistemi industriali e dei servizi toscani.
La proiezione di medio-lungo periodo vede una crescita dell’occupazione nelle professioni digitali, ma con una traiettoria italiana leggermente meno rapida rispetto al resto d’Europa. Le difficoltà di reperimento per figure Ict restano elevate, ponendo al centro della strategia regionale la necessità di investire in formazione continua, reskilling e incentivi all’attrazione di talenti.