Arriva un segnale negativo dal porto di Livorno nel primo trimestre dell’anno, anche se il -17,2% di tonnellate di merce movimentata (scesa a 8,6 milioni di tonnellate) è in gran parte da attribuire, secondo l’Authority portuale, al “collasso registrato dalle rinfuse liquide”, cioè alla riduzione dello sbarco di petrolio greggio e dell’imbarco di prodotti raffinati “da imputare in parte alla crisi aziendale della raffineria Eni, in parte agli effetti della guerra in Ucraina”. La battuta d’arresto interessa infatti anche le rinfuse solide (-24,5% a 156mila tonnellate), per effetto dei minori traffici di cereali (96%) e, in misura minore, di minerali (-14%).
Le merci trasportate nei container del porto di Livorno hanno invece messo a segno un aumento del 5,2% rispetto al primo trimestre 2021. In calo i rotabili (-5,6%) e le auto nuove (-18,2%), che risentono della difficoltà del settore automotive.
Questi risultati incideranno sui dati toscani dell’export del primo trimestre, attesi nei prossimi giorni.