Onofrio Cutaia, commissario straordinario del Maggio Musicale Fiorentino
“Il Maggio è salvo, è stata una corsa contro il tempo”: Onofrio ‘Ninni’ Cutaia, commissario straordinario della fondazione lirica, può tirare un sospiro di sollievo dopo che i soci pubblici e privati – il ministero della Cultura, il Comune e la Città Metropolitana di Firenze, la Regione Toscana, la Fondazione Cr Firenze e Intesa Sanpaolo – hanno trovato l’accordo da 7,6 milioni per ricapitalizzare il Maggio Musicale Fiorentino. Che riparte a settembre, col maestro Zubin Mehta che aprirà la programmazione con un concerto dal titolo ‘Bentornati al Maggio’, e vedrà per la stagione 2023-24 il ritorno di Riccardo Muti, direttore principale del Maggio dal 1968 al 1980, e assente dal 2021 dal teatro fiorentino.
“Sostenibilità per portare il Maggio su lidi sicuri”
“Non è che ora va tutto bene – ha rimarcato Cutaia, alla presentazione della stagione prossima ventura -, però certamente le cose che dovevano essere messe al loro posto sono state messe e devo davvero ringraziare i soci pubblici e privati perché le richieste che ho fatto, attraverso un piano di rilancio e di risanamento, sono state condivise all’unanimità, ed è stato molto importante”. Per portare il Maggio Musicale “su lidi molto più sereni”, secondo il commissario, c’è “un piano triennale molto serio che deve tranquillizzare, un tracciato molto chiaro che va dal 2023 al 2025, e questo tracciato mette al sicuro e al riparo questa Fondazione che ha una parola d’ordine che non deve essere dimenticata, ed è la parola ‘sostenibilità'”.
L’importante, per il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, è che “si attui quel programma di ampio respiro che abbiamo disegnato per renderlo stabile, sostenibile e all’altezza di quello che la città di Firenze merita. Chi deve riflettere sul passato lo faccia. Evitiamo polemiche guardiamo avanti nell’interesse della città”. Per il sindaco di Firenze Dario Nardella “questa volta dovremo aprire una volta per tutte una nuova fase superando per sempre questo lungo e difficile periodo di 25 anni di debiti”.
“Un commissario servirà ancora per un po’ di tempo”
In merito al debito pregresso, secondo Cutaia “è assolutamente sostenibile: l’importante era affrontare il debito che il teatro non avrebbe potuto affrontare con le proprie forze. Il debito precedente c’è, però è gestibile”. Infine, il manager venuto dal Ministero ha ricordato che il suo ruolo di commissario scadrà il 15 settembre. Salvo proroghe, naturalmente. “Il futuro sarà una decisione che non dipende da me – ha detto -, quello che penso è che una funzione commissariale è ancora necessaria per un po’ di tempo”. (lt)