Il nuovo yacht Maiora 42 Exuma
Là dove c’era la sede della gloriosa Perini Navi, in via Coppino 114 nella Darsena di Viareggio, ora c’è una prestigiosa lounge – con divani, sale riunioni, terrazza attrezzata vista mare – del marchio di maxiyacht Maiora, che insieme al brand Ab Yacht fa capo al cantiere navale Next Yacht Group. In quella lounge fresca di restyling, l’amministratore delegato di Next Yacht Group, Sebastiano Fanizza, in carica da febbraio scorso, ha presentato alla stampa la nuova strategia del cantiere: crescere ampliando la gamma oltre i 40 metri di lunghezza (oggi produce barche tra 24 e 39 metri) puntando su una innovativa, e per certi aspetti rivoluzionaria, distribuzione degli spazi a bordo.

L’interior design firmato Elie Saab per attrarre il mercato mediorientale
Il primo risultato di questa strategia è Maiora 42 Exuma, yacht da 42 metri progettato da Giorgio Maria Cassetta (costo 26 milioni di euro più optional), e allestito col gusto della maison libanese di moda Elie Saab la cui linea Casa ha come direttore creativo Carlo Colombo, che assicurerà – si spera – un’attenzione particolare del mercato mediorientale e degli amanti del brand. Il primo 42 Exuma è già stato venduto e sarà consegnato nell’estate 2027. Per Elie Saab è la prima operazione nello yachting.
Cambia il modo di vivere la barca
La particolarità di Maiora 42 Exuma è quella di disconoscere la “religione dei maxiyacht”, come l’ha chiamata Fanizza, un sistema consolidato che finora ha portato a posizionare le cabine degli ospiti al piano inferiore e a dedicare il ponte principale al salone elegante (e spesso poso usato). Adesso invece l’intero ponte principale ospita una sorta di terrazza apribile, oltre alla suite dell’armatore e alle quattro cabine degli ospiti, mentre il ponte superiore accoglie una lounge open space con vista ininterrotta da prua a poppa. All’equipaggio è riservato l’intero ponte inferiore. “Abbiamo cambiato il paradigma e il modo di vivere la barca, per venire incontro alle esigenze di chi la usa: questo è un vero ‘Rinascimento’ nello yachting di lusso, che innova la distribuzione degli spazi e le funzioni a bordo”, ripete Fanizza, sicuro che l’innovazione – già apprezzata da armatori e operatori del settore – porterà a ingrossare il portafoglio ordini.

Fatturato a 74 milioni di euro, portafoglio ordini a 100 milioni
Oggi il cantiere Next Yacht – che fa capo all’imprenditore pistoiese Stefano Nesti attraverso la sua Gb Holding, società che negli ultimi anni ha realizzato molte acquisizioni in Toscana nell’ospitalità e nel real estate (tra cui l’hotel 5 stelle Principe di Piemonte a Viareggio; l’ex-hotel Excelsior sempre a Viareggio; il bagno Maitò e l’ex hotel Giada ora trasformato in Casa Maitò a Forte dei Marmi; l’ex centrale di Tor del Sale a Piombino da trasformare in villaggio turistico green; l’ex ospedale militare San Gallo di Firenze in via di trasformazione in hotel e appartamenti di lusso) – ha un valore della produzione di 74 milioni di euro e un portafoglio ordini di un centinaio di milioni. “Il valore della produzione salità a 100 milioni di euro entro il 2027 – sottolinea Fanizza – grazie anche all’introduzione di sistemi di intelligenza artificiale che miglioreranno la gestione aziendale. Il segmento di barche fra 30 e 50 metri in questo momento è il più dinamico, per questo vogliamo presidiarlo e per questo stiamo cercando di cambiare il mix di prodotto”. I dazi americani non fanno paura per barche di questo prezzo, ma quel che preoccupa sono gli effetti possibili sugli armatori: “Tutti hanno business che sono impattati dai dazi – conclude l’ad – e l’andamento di questi business di riflette sulla volontà di acquisto”.
Silvia Pieraccini