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26 maggio 2025

Moda, Stefano Ricci investe ancora nelle boutique e punta a confermare 230 milioni di ricavi

Il marchio fiorentino ha aperto un nuovo stabilimento di 4.400 mq dedicato alla logistica e ha trasferito la sartoria a Fiesole.

Silvia Pieraccini
foto Alessandro Moggi (courtesy of Stefano Ricci)

foto Alessandro Moggi (courtesy of Stefano Ricci)

“Ringraziamo nostro padre che ci ha spinto ad alzare sempre di più l’asticella”. Niccolò e Filippo Ricci, figli del patron Stefano, oggi guidano l’azienda fiorentina di moda maschile d’alta gamma, che produce al 100% made in Italy, con l’occhio rivolto a nuovi progetti e nuovi investimenti, nonostante la situazione di mercato “estremamente complessa”. Entro l’anno il brand Stefano Ricci – che ha appena aperto un nuovo stabilimento di 4.400 metri quadrati vicino all’aeroporto di Firenze dedicato alla logistica, e ha spostato la sartoria formata da 45 addetti nel quartier generale di Fiesole – aprirà nuovi negozi monomarca, potenziando così il retail diretto (che vale circa il 60% del fatturato) e arrivando ad avere 82 boutique nel mondo.

Da Washington ad Almaty, la rete di negozi si allarga

Le ultime aperture – ha spiegato la famiglia Ricci presentando a Milano, al Piccolo Teatro Strehler, la nuova collezione primavera-estate 2026 – sono state Ho Chi Minh City in Vietnam e Houston in Usa; quelle in arrivo nei prossimi mesi sono Washington DC (in settembre) e Almaty in Kazakistan (entro l’anno), oltre al restyling di alcuni negozi in Cina (per un totale di 400 mq) e alla nuova location del punto vendita di Porto Cervo (spazi triplicati). All’inizio del 2026, poi, aprirà un nuovo negozio a Roma, in via Bocca di Leone.

Il canale retail segna +4% nei primi cinque mesi dell’anno

La spinta sul retail si spiega con l’andamento delle vendite in questo canale, che sta segnando +4% anche se l’anno s’annuncia senza slancio: l’azienda fiorentina, che ha chiuso il 2024 con 233 milioni di fatturato, per il 90% estero, nel 2025 prevede una flessione di circa il 3%. I dazi americani non fanno paura, vista la qualità del prodotto e il posizionamento: la nuova collezione comprende giubbotti in coccodrillo, pantaloni in lana finissima, girocolli in seta, bluson in lana, seta e lino, capi in canapa delle Filippine o nel cotone più fine del mondo che nasce su una sponda del fiume Nilo, abiti ‘Fiesole’ in lana, seta e lino con gemelli in oro e diamanti. Scomparso il logo, si punta su tessuti e filati di alta qualità e lavorazioni raffinate. “Un’eleganza rilassata”, l’ha definita il direttore creativo Filippo Ricci, illustrando gli scatti della campagna promozionale firmata dal fotografo Steve McCurry in India, nel Rajasthan e Uttar Pradesh, settima tappa del viaggio ‘Explorer’ intrapreso dal marchio per esplorare luoghi incontaminati.

L’India è uno dei mercati in crescita

“In India realizziamo il 4% del nostro fatturato e le vendite sono in crescita – ha spiegato il ceo Niccolò Ricci – abbiamo un negozio a Mumbai dal 2016 e ne apriremo presto un altro più piccolo all’interno dell’hotel Oberoi Mumbrai”. Come in ogni “missione”, Stefano Ricci aiuterà un’associazione locale: in questo caso il contributo economico andrà al Centre for wildlife studies (Cws), che studia i conflitti tra la fauna selvatica, e la tigre in particolare, e le comunità locali per cercare la migliore convivenza. Infine, il marchio fiorentino è il main sponsor del progetto di smontaggio della gru che da 20 anni deturpa l’orizzonte sopra la Galleria degli Uffizi di Firenze.

Autore:

Silvia Pieraccini

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