“Non si può creare la domanda che non c’è, ma si può fare molto per intercettare quella che c’è“. Con questo spirito, incarnato dalle parole dell’imprenditore tessile Maurizio Sarti, che coordina i produttori di tessuti di Confindustria Toscana nord, 118 aziende pratesi hanno partecipato alla 41esima edizione del salone Milano Unica che si chiude oggi, 10 luglio, dopo tre giorni di presentazione delle collezioni per l’autunno-inverno 2026-2027 e di incontri con la clientela.
Creatività, tracciabilità, sostenibilità e AI per reagire alle difficoltà di mercato
La fiera – fondamentale per le imprese del distretto pratese – ha retto sia dal punto di vista degli espositori (735 in tutto), sia da quello dei compratori, anche se le complessità legate a guerre, costi energetici, aumento dei prezzi e discesa dei consumi continuano a farsi sentire. Le imprese hanno risposto con creatività, tracciabilità, sostenibilità e innovazione, come nel caso del lanificio Balli che ha creato alcuni tessuti affiancando l’AI all’intelligenza “artigianale”. Conforta il fatto che nel primo trimestre 2025, secondo le rilevazioni del centro studi di Confindustria Toscana nord, la produzione di tessuti del distretto pratese sia cresciuta del 4,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’export assorbe il 75% del fatturato dei tessuti pratesi
Ora si tratterà di rafforzare questa “ripresina”, anche se il secondo trimestre è stato quello dell’entrata in vigore dei dazi aggiuntivi del 10% verso gli Usa, che potrebbero aver inciso. L’export pesa il 75% del fatturato – che per i tessuti pratesi significa 1,17 miliardi su 1,6 miliardi di ricavi 2024 – e l’anno scorso è calato del 5%. I mercati principali sono Spagna e Germania (10% ciascuno), seguiti da Francia (8%), Stati Uniti (6%), Portogallo, Romania e Marocco (5% a testa). Cina e Hong Kong valgono, insieme, il 7%. Le aziende pratesi produttrici di tessuti (trama ordito, a maglia, jacquard, speciali, tecnici, spalmati, velluti, a pelo e altri) sono 230 con più di 3.900 addetti diretti.
Il mercato sembra dare risposte positive
Lo spostamento della fiera parigina Première Vision da luglio a settembre, a partire da quest’anno, è visto di buon occhio a Prato: “Una distribuzione nel tempo degli appuntamenti fieristici consente maggiori opportunità, in un momento in cui di opportunità c’è bisogno”, dicono gli imprenditori. Che mostrano fiducia: “Pur in questo quadro economico così complicato le aspettative del salone sono alte”, dice Giovanni Gramigni, presidente del consorzio di produttori di tessuti Pratotrade. “Il mercato sta dando risposte positive e conferma l’interesse verso i prodotti del nostro manifatturiero”, aggiungono Enrico Reali e Carla Pacini di Manifattura Tessile Toscana, specializzata in tessuti da capospalla, in particolare la lana cotta.
Dalle aziende progetti culturali per guardare al futuro
Intanto le aziende reagiscono (anche) con progetti culturali. Marini Industrie, uno dei nomi di punta del distretto, in occasione degli 80 anni di attività – festeggiati in occasione di Milano Unica – ha lanciato “Art is coming”, un premio biennale dedicato agli artisti under 35 che progetteranno (e il vincitore realizzerà, finanziato dall’azienda tessile) un’opera d’arte contemporanea site-specific destinata alla sede di Marini Industrie a Montemurlo (Prato). Il progetto nasce dalla convinzione che l’impresa non sia solo luogo di produzione, ma spazio in cui si intrecciano valori, materia, famiglia, comunità, etica del lavoro e visione di lungo periodo. Il vincitore sarà scelto da un comitato scientifico in collaborazione col Museo del tessuto di Prato e la Fondazione Gori-Fattoria di Celle.
Il lanificio Balli invece ha appena lanciato il contest ‘Balli Be You’, rivolto ad artisti, designer, creativi e anche semplici cittadini che dovranno costruire un tessuto digitale attraverso il Cad sul tema dei Giochi invernali 2026. Le migliori idee saranno trasformate in tessuti e, solo per i vincitori delle quattro categorie, sarà costruito il capo finito.
Silvia Pieraccini