Un tavolo di crisi regionale che risponda in maniera urgente alle gravi difficoltà del “Sistema Moda”. A chiederlo sono Cna e Confartigianato Toscana al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e agli assessori Leonardo Marras e Alessandra Nardini. E proprio al governatore e agli assessori si sono rivolti i presidenti di Cna e Confartigianato Toscana Tonini e Vannetti con una lettera in cui si richiedono provvedimenti urgenti per sostenere le imprese del settore.
A rinforzare le posizioni intervengono anche il Presidente di Cna Federmoda Toscana Paolo Pernici e il Presidente di Confartigianato Moda Toscana Moreno Vignolini.” La situazione della filiera di tutto il comparto moda, che per anni è stata trainante per l’economia toscana, sta attraversando negli ultimi mesi un momento di forte difficoltà – spiegano Pernici e Vignolini – che sta via via aggravandosi con prospettive tutt’altro che rosee, per questo riteniamo necessaria e urgente la costituzione di un tavolo di crisi”.
Il 39% dei lavoratori in cassa integrazione appartiene alla pelletteria il 18% al tessile-moda
Per capire ancor meglio la situazione basta analizzare i pochi, ma significativi, dati provenienti da Ebret, l’ente bilaterale artigiano che conta 24.000 imprese iscritte, per un corrispondente di 106.000 addetti: il 39% dei lavoratori in cassa integrazione appartiene al settore pelletteria ed il 18% al tessile-moda.
A conferma ci sono i dati del Fondo bilaterale di solidarietà per l’artigianato FSBA che segnala come le richieste di sostegno per le imprese toscane siano passate dai 700.000 euro del 2023 agli oltre due milioni di euro del mese di novembre 2023, con cifre in aumento anche per il 2024. Motivo dell’incremento, anche in questo caso, le maggiori richieste da parte delle imprese del tessile, pelletterie, abbigliamento, accessori metallici e concia. Molte aziende stanno già per terminare gli strumenti di sostegno a disposizione, con il serio rischio di dover ricorrere a licenziamenti fino ad arrivare, nella peggiore delle ipotesi, alla chiusura dell’attività.
Pernici e Vignolini: “Servono strumenti straordinari”
Per ovviare a tutto questo, secondo Pernici e Vignolini “Si rendono necessari e urgenti strumenti straordinari, primo fra tutti la creazione, come già abbiamo scritto nella lettera a Giani, di un tavolo di crisi che permetta di aprire un confronto tra le parti sociali e le imprese artigiane del settore, i brand e le istituzioni politiche. In quell’ambito si potrebbe avanzare la possibilità di ulteriori strumenti di sostegno”.
Le richieste rivolte alla Regione Toscana vanno ad aggiungersi alle altre che Cna e Confartigianato hanno già presentato al Governo nazionale, tra queste: l’estensione straordinaria della possibilità di ricorrere alla Cassa Integrazione e la definizione di ammortizzatori sociali ad hoc per le piccole e medie imprese, moratorie sui finanziamenti ottenuti dalle imprese del settore e una serie di strumenti che incentivino sul territorio nazionale l’acquisto di prodotti Made in Italy. Ma queste non bastano e vanno associate ad azioni più strettamente territoriali, considerando anche che analoghi tavoli sono già stati aperti anche in Emilia Romagna e nelle Marche. “Si rende necessaria e urgente – affermano in conclusione Pernici e Vignolini- un’azione da parte della Regione nei confronti dell’Esecutivo per chiedere con forza la sospensione dei prestiti Covid e delle rate dei mutui a carico delle imprese”. (redgs)