Non ci si sbilancia sui numeri, ma i primi sei mesi del 2023 per Menarini “sono stati sei mesi estremamente interessanti, perchè abbiamo lanciato il nostro farmaco oncologico negli Stati Uniti, per la prima volta siamo entrati dal punto di vista farmaceutico negli Usa, e siamo entrati anche nell’oncologia: è estremamente sfidante”. Lucia Aleotti, azionista e membro del board di Menarini, fotografa così il momento dell’azienda farmaceutica, nei giorni del premio internazionale Fair Play Menarini, giunto alla sua 27/a edizione, con premiati d’eccezione come Javier Zanetti, Deborah Compagnoni, Marcelo Bielsa e Luis Scola.
“Questa 27/a edizione indica anche il fatto che le persone seguono il concetto del fair play nello sport, il fair play anche nel lavoro, nell’impegno e nella dedizione”, ha affermato Aleotti, rimarcando l’impegno di Menarini per promuovere i valori della correttezza e del rispetto: “Il settore farmaceutico è fondato sul lavoro di tante persone che vengono continuamente monitorate e controllate: in pratica un po’ una rappresentazione dei valori del fair play, perchè alla fine del nostro lavoro c’è sempre un paziente rispetto a cui dobbiamo arrivare con il miglior farmaco possibile”.
“Vogliamo produrre sempre di più in Italia e in Europa”
“Per il 2023 il gruppo sta crescendo bene – ha osservato Aleotti – e possiamo sperare in una crescita intorno al 4-5% a livello globale: ovviamente guardiamo con attenzione ciò che succede nell’est Europa e in Turchia”. Per il suo sviluppo sul territorio, Menarini continua a fare affidamento sull’espansione nell’area ex Longinotti di Sesto Fiorentino. Anche se, ammette l’azionista, “i costi di sviluppo di questa area sono esplosi, quindi stiamo facendo un giro di valutazioni economiche: ora siamo in un momento di pausa, ma sicuramente questo progetto è un nostro obiettivo importante. Vogliamo far crescere la produzione di farmaci nel nostro Paese, vogliamo che siano farmaci che servono decine di milioni di pazienti”.
Oltre all’Italia, la prospettiva è europea: “Dopo tante sollecitazioni – ha sottolineato Aleotti – anche il Consiglio europeo sta dando delle indicazioni alla Commissione per lavorare ad un progetto urgente per localizzare nella Ue sempre più strutture produttive farmaceutiche”. Un passo importante “affinché i cittadini europei, i pazienti europei possano essere veramente sicuri rispetto ai loro trattamenti e rispetto a qualsiasi cosa accada in termini geopolitici nel mondo”. E’ inoltre “estremamente positivo”, secondo l’azionista di Menarini, anche l’annuncio recente del ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, di un piano per lo sviluppo della filiera produttiva farmaceutica italiana.
Leonardo Testai