Recuperare i piccoli invasi aziendali per non disperdere l’acqua piovana e affrontare i mesi siccitosi: è quanto chiede Coldiretti Toscana, che manda un messaggio in questo senso alla Regione. “La Toscana ha già a disposizione migliaia di piccoli laghetti aziendali – sostiene la presidente dell’associazione, Letizia Cesani – che oggi non sono utilizzati o addirittura sono stati chiusi. Rinnoviamo l’invito alla Regione Toscana, con cui stiamo collaborando, a sbloccare il groviglio di normative e vincoli che oggi impediscono il loro recupero ed il loro utilizzo”.
Secondo Coldiretti, il 90% dell’acqua piovana va dispersa: dal recupero dei piccoli invasi aziendali, e sono migliaia quelli censiti in Toscana, si potrebbe recuperare fino al 50% della pioggia per irrigare le colture. Ma la loro utilità, sostiene l’associazione, è anche civile nel contrastare gli incendi che ogni anno divorano, centinaia di ettari di boschi, terreni e biodiversità. Dunque la richiesta è quella di poter riattivare gli invasi che oggi non sono utilizzati o, dice Coldiretti, “addirittura sono stati chiusi a causa di normative complicate e costose”. Un problema, anche alla luce delle perduranti perdite della rete idrica, “con oltre il 40% dell’acqua – lamenta Coldiretti – che non arriva alle abitazioni ma si disperde lungo il percorso”.
“I cambiamenti climatici sono un fatto”
L’associazione cita anche la situazione a cui si andò incontro nel 2022, quando in Toscana la siccità e gli incendi causarono oltre 250 milioni di euro di danni all’agricoltura. “Non possiamo continuare a scommettere sulla fortuna”, sostiene Cesani, per cui “i cambiamenti climatici sono un fatto incontrovertibile e chi li nega sta negando la realtà”, e dunque “è necessario cambiare passo sulla gestione della risorsa idrica, senza la quale tutti i record del cibo Made in Tuscany, dal vino all’olio passando per il food, sono a rischio per gli effetti sempre più violenti dei cambiamenti climatici. Perdere i raccolti a causa della mancanza d’acqua significa perdere anche quote di mercato che difficilmente si riesce poi a recuperare”. (lt)