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14 febbraio 2025

La Toscana fa il punto sulle infrastrutture, 19 miliardi da qui al 2030

Presentato il monitoraggio del Priim. “Risorse per la modernizzazione, non per il ponte di Messina”, chiede Giani.

Leonardo Testai
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Ci sono le grandi opere infrastrutturali, il trasporto pubblico su gomma e ferro, il sistema tramviario, i porti: tutti contenuti nel piano regionale integrato infrastrutture e mobilità (Priim) della Regione Toscana che complessivamente cuba 19 miliardi di investimenti fino al 2030, tra opere realizzate e in corso di realizzazione. E’ quanto emerso nel corso della presentazione dei risultati del monitoraggio del 2024 da parte del presidente della Toscana Eugenio Giani, insieme all’assessore alla mobilità e infrastrutture Stefano Baccelli.

Nell’ambito delle politiche del Priim per lo sviluppo delle infrastrutture e dei servizi dedicati alla mobilità ed al trasporto pubblico locale è stato impegnato il 94,1% del totale delle risorse previste dal Piano a valere sul bilancio regionale per il periodo 2014-2026 (pari a oltre 9,5 miliardi su un quasi 10,1 miliardi stanziati), ed è stato liquidato il 93,8% delle risorse impegnate (quasi 8,1 miliardi).

“Risorse per modernizzare, non per il ponte di Messina”

L’appello del presidente della Regione Eugenio Giani è affinché le risorse nazionali siano indirizzate su modernizzazioni infrastrutturali sul territorio. “Ritengo che, in modo molto naturale e senza fare polemiche, si possa dire – sostiene – che piuttosto che mettere risorse in opere che chissà mai se vedremo realizzate per le difficoltà di aver fatto probabilmente il passo più lungo della gamba”, e qui il riferimento è al ponte sullo stretto di Messina, se le risorse “andassero su modernizzazioni infrastrutturali come la Tirrenica, come un collegamento ferroviario sulla Costa toscana, ligure e poi fino alla Francia, su un collegamento stradale ed autostradale nel centro della Toscana o fra Pisa e Firenze, probabilmente per i cittadini sarebbero un servizio ed una innovazione infrastrutturale migliore”.

Secondo Giani, infatti, dal monitoraggio del Priim emerge che “la modernizzazione, l’innovazione e gli investimenti per la mobilità in Toscana, quella ferroviaria , quella stradale, portuale e aeroportuale sono decisivi per tutta Italia. Basta vedere la geografia della regione, collocata in mezzo, fra Roma e Milano. E quindi, anche riuscire a fare alla svelta il sottoattraversamento dell’Alta velocità, realizzare il collegamento a quattro corsie Arezzo, Siena, Grosseto o realizzare presto la Darsena Europa diventa vitale per tutta Italia”.

Arriva il bando per la continuità per le isole

L’assessore regionale Stefano Baccelli ha parlato delle “40 opere sulle strade regionali di cui siamo soggetti attuatori”, come anche di altre scelte forti. “Con una legge regionale – ha detto – abbiamo deciso che sia la Regione Toscana a realizzare il tram veloce che congiungerà Prato a Peretola. E’ sempre la Regione il soggetto attuatore del nuovo ponte a Signa; oltre 70 milioni di euro di intervento. E nel sud della Toscana, a Grosseto abbiamo addirittura resa regionale una strada prima provinciale con un investimento di 65 milioni di euro. E poi la gestione complessiva del trasporto pubblico, quello su gomma che impegna complessivamente oltre 600 milioni”. Inoltre, ha aggiunto Baccelli, “dopo un’interlocuzione forte, ma anche seria, con l’autorità regionale nazionale dei trasporti stiamo per emettere il nuovo bando di gara e quindi dare continuità territoriale all’Isola d’Elba e all’Arcipelago”.

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