Alberto Irace, nuovo direttore generale di Estra
Un accordo politico largo che va nella direzione della Multiutility Toscana: dopo le fumate nere dei giorni scorsi, l’assemblea dei soci di Estra ha provveduto al rinnovo della sua governance. Come anticipato, Francesco Macrì torna presidente, mentre il nuovo amministratore delegato è Nicola Ciolini, ex presidente di Alia (ora vice). Ma c’è una nomina a sorpresa: Alberto Irace, amministratore delegato di Alia – e dunque della Multiutility Toscana in via di formazione -, assume anche il ruolo di direttore generale di Estra. Un intreccio di nomi che sembra rafforzare i legami fra le due società: una buona notizia per la nascente Multiutility che, per assumere una sufficiente massa critica, ha sempre avuto nel mirino il consolidamento di Estra, un player da 1,8 miliardi di ricavi.
La rappresentanza dei principali territori in Estra è garantita: un punto che tenevano a ribadire i 48 soci di Intesa Siena (che detiene il 25,14% del capitale), rappresentanti di una fetta importante della Toscana del Sud, e che il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli ha sempre evidenziato nella prospettiva della governance della Multiutility, paventando il rischio di un allontanamento delle decisioni dal livello locale. Ora attraverso Coingas (25,14%) proprio l’area aretina ripropone alla presidenza di Estra Macrì, decaduto a novembre 2021 in base alla legge Severino ma successivamente assolto dall’accusa di abuso d’ufficio.
Modifica statutaria, nuove cariche (per Siena)
L’area della Toscana centrale attraverso Alia (39,5%) porta in Cda due pratesi come Ciolini e la presidente di Ance Toscana Nord Daria Orlandi, mentre si prepara una modifica statutaria per istituire le figure di vicepresidente e condirettore: Alessandro Fabbrini e Fabio Cannari, espressione del territorio senese, sono già stati indicati per i due ruoli. Viva Energia Ancona (10%), infine, sarà rappresentata in Cda da Maria Cristina Rossi.
Chi non sembra avere intenzione di aderire al progetto della Multiutility Toscana sono i soci pisani di Acque Spa, società partecipata al 19,3% proprio dalla nuova aggregazione, in virtù delle quote apportate da Publiservizi. Il Cda di Acque Spa si era opposto alla trascrizione del cambio di titolarità delle azioni detenute da Publiservizi e cedute, con la fusione, ad Alia, ritenendo il trasferimento in contrasto con lo statuto sociale. Tuttavia il Tribunale delle Imprese si è pronunciato in senso contrario, e ha dichiarato ammissibile il trasferimento.
Nel frattempo, il gestore idrico del Basso Valdarno ha rafforzato la propria capacità finanziaria al fine di realizzare il piano degli investimenti da oltre 800 milioni di euro previsto dalla concessione del servizio fino al termine del 2031. Un risultato raggiunto grazie a due filoni di finanziamento: uno, ottenuto con un pool di banche per 225 milioni di euro, finalizzato a prolungare l’attuale indebitamento e con piano di ammortamento fino al 2030; l’altro, attivato con la Banca Europea, per un importo di 130 milioni di euro, destinato alla realizzazione degli investimenti, con restituzione entro il termine della concessione.
Dividendo 2022 da 11 milioni di euro
L’assemblea di Estra che ha eletto il nuovo Cda ha anche approvato il bilancio d’esercizio 2022, e la distribuzione del dividendo: a fronte di un utile netto d’esercizio di Estra Spa di circa 23,1 milioni di euro, l’assemblea ha deliberato l’erogazione di 11 milioni. il bilancio consolidato 2022 si è chiuso con 1,77 miliardi ricavi, 104,5 milioni di euro di Ebitda e 14,1 milioni di euro di utile netto in termini di dati adjusted. Il valore delle forniture di beni e servizi, al netto dell’acquisto di gas metano ed energia elettrica, è pari a oltre 323 milioni di euro, distribuiti per il 60,3% a fornitori del Centro Italia.
Leonardo Testai