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10 maggio 2025

Kedrion riavvia lo sviluppo e investe 150 milioni in una nuova fabbrica in Garfagnana

Previsti un centinaio di nuovi posti di lavoro. L’arrivo di Permira a fianco della famiglia Marcucci strategico per il riequilibrio finanziario.

Silvia Pieraccini
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Un nuovo stabilimento produttivo nella frazione di Bolognana (Gallicano), in Garfagnana, accanto a quello attuale. Lo costruirà l’azienda farmaceutica Kedrion Biopharma, tra i leader mondiali nella raccolta e lavorazione del plasma, materia prima per la produzione dei farmaci salvavita per le malattie rare, con un investimento di circa 150 milioni. L’annuncio è stato fatto dal ceo Ugo Di Francesco in un articolo uscito sul Sole 24 Ore il 9 maggio.

In arrivo 100 posti di lavoro

I cantieri sono pronti a partire: “Veniamo da due anni di grande successo – ha spiegato il ceo – e ora vogliamo accelerare supportando lo sviluppo con questo investimento brownfield. Il nuovo stabilimento avrà una capacità di frazionamento di due milioni di litri, quasi il doppio dell’attuale fabbrica di Bolognana, e genererà 100 posti di lavoro. Per costruirlo serviranno due anni ma, considerato il via libera delle agenzie regolatorie, è previsto che entri in produzione a fine 2028, inizio 2029”.

Al via anche lo stabilimento di Castelvecchio Pascoli

Proprio gli aspetti regolatori hanno ritardato l’entrata in funzione della seconda fabbrica lucchese di Kedrion, a Castelvecchio Pascoli, che ora sembra vicina: “In settembre ci aspettiamo l’approvazione finale dell’americana Fda – ha spiegato Di Francesco – dopodiché potremo cominciare a purificare immunoglobuline di ultima generazione sviluppate all’interno dell’azienda, come la KIG10 destinata a diventare un prodotto globale”.

Allargare la presenza sui mercati internazionali

L’obiettivo per Kedrion – 1.578 milioni di euro di fatturato 2024 (+10% sul 2023) e un ebitda adjusted di 279 milioni (+20%), sette stabilimenti produttivi in provincia di Lucca, Regno Unito, Usa, Ungheria e Canada – è dunque rafforzare la capacità produttiva per spingere ancora la crescita e allargare la presenza sui mercati internazionali, anche in vista degli eventuali dazi annunciati da Trump, che in questa prima fase hanno risparmiato gran parte dei farmaci. “Siamo fiduciosi che i prodotti salvavita verranno esentati dai dazi – spiega il ceo – ma anche se dovessero colpirci stiamo lavorando per ridurne l’impatto, orientando le vendite in altri Paesi o adeguando le politiche di prezzo. Il 35% del nostro fatturato globale è potenzialmente esposto ai dazi”.

Fatturato e utili in crescita nel 2025

Kedrion Biopharma è frutto dell’unione della Kedrion della famiglia Marcucci con l’inglese Bpl avvenuta nel 2022 sotto la regìa del fondo di private equity Permira, che oggi è l’azionista di maggioranza. L’ingresso di Permira è stato determinante subito dopo il Covid, che aveva bloccato le donazioni di sangue e messo in difficoltà l’azienda. Permira ha portato capitali per ridare stabilità finanziaria – ha spiegato Di Francesco – ha stimolato economie di scala per massimizzare le performance, e ha riportato una logica di sviluppo. “Oggi siamo tornati a parlare di investimenti – conclude il ceo – nel 2024 abbiamo investito più di 140 milioni tra parte produttiva, studi clinici e digitalizzazione, quest’anno investiremo ancora di più”. Il 2025 è iniziato in modo brillante: “Pensiamo di crescere a doppia cifra anche quest’anno e di migliorare la profittabilità”, conclude Di Francesco.

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Silvia Pieraccini

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