Bernabò Bocca, presidente della Fondazione Cr Firenze (ph. Andolcetti Studio Casati)
Le risorse complessive di Fondazione Cr Firenze per il 2026 salgono a 56,1 milioni di euro, in crescita rispetto ai 55 milioni del 2025: è quanto emerge dal Documento Previsionale Annuale (Dpa) 2026, presentato al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino dal presidente Bernabò Bocca, in un evento che ha avuto l’imprenditore Brunello Cucinelli come ospite d’onore. Nei primi dieci mesi del 2025 sono già stati impiegati 39 milioni di euro, con il 7% dei progetti conclusi, 804 beneficiari e 899 interventi complessivi.
Il Dpa 2026 prevede proventi totali per 138,8 milioni di euro, contro i 127,8 milioni del Dpa 2025 e i 151,9 milioni del consuntivo 2025. Le entrate da dividendi e proventi assimilati ammontano a 119,5 milioni, con imposte per 14 milioni. “Quest’anno abbiamo previsto di fare 100 milioni di utili – ha dichiarato Gabriele Gori, direttore generale della Fondazione -. Lo facciamo grazie a un flusso importante di dividendi dalle nostre partecipazioni, in particolar modo da Intesa Sanpaolo e Cdp, mentre prevediamo ricavi un po’ inferiori rispetto all’anno scorso perché il dollaro penalizza i rendimenti agli investitori”.
“La nostra leadership non è ambizione politica”
“Fondazione Cr Firenze conferma la sua presenza sul territorio e per la comunità del territorio” ha sottolineato Bocca. “Saremo al fianco delle fasce più deboli della popolazione, ma lavoreremo anche per portare innovazione e benessere attraverso il sostegno alla ricerca, la formazione e la promozione di cultura e sostenibilità”. Il presidente ha poi ribadito il nuovo corso dell’ente: “Noi non dobbiamo essere considerati un bancomat della città, bensì una opportunità di cooperazione”.
In questo senso, secondo Bocca, “la nostra è una forma di leadership che potrebbe essere fraintesa, ma non c’è nessuna competitività né ambizione politica personale. La nostra è una visione collaborativa che si inserisce nel contesto cittadino, senza volersi sostituire a nessun soggetto”. Un’impostazione che punta, come ha concluso il presidente, “a leggere i bisogni della comunità con gli strumenti di oggi e trasformarli in progetti che producano cambiamento reale, creando valore condiviso con istituzioni, imprese, terzo settore e cittadini”.
Le missioni e le nuove call
Delle risorse per attività istituzionale (56,1 milioni), alla missione Persone saranno destinati tra 16 e 19 milioni, alla Cultura tra 12 e 15 milioni, allo Sviluppo del Territorio tra 5 e 7 milioni, e all’Innovazione e Ricerca tra 2,5 e 4 milioni, al netto dei progetti intersettoriali e strategici. I fondi saranno articolati in 40 milioni per l’attività ordinaria, 5 milioni per i progetti pluriennali e 11 milioni per i progetti strategici. Complessivamente sono 118 le azioni previste, di cui 20 nuove progettualità, ripartite nelle quattro missioni della Fondazione: Persone, Cultura, Innovazione e Ricerca, Sviluppo del Territorio.
Dal 2026 debuttano tre call pluriennali: una per la creazione di centri giovani “affinché i ragazzi alzino lo sguardo dai cellulari – sostiene la Fondazione – e riscoprano la bellezza dello stare insieme nella vita reale”, una per il sostegno ai caregiver e una per la riscoperta del patrimonio culturale fiorentino. Nel corso dell’anno verranno inoltre lanciati 19 bandi tematici nei settori del welfare, disabilità, donne e minori, spettacolo dal vivo e arti visive. Fra le nuove call figurano Problema Carcere e Lavori socialmente utili per cittadini stranieri ospitati in strutture di accoglienza.
Innovazione, abitare e progetto Recreos
Tra le novità del prossimo anno spicca l’apertura della Ai School, centro di formazione sull’intelligenza artificiale all’Innovation Center, in collaborazione con Nana Bianca, Università di Firenze e Gruppo Bassilichi/Sesa. Sul fronte dell’abitare, l’investimento di 11,7 milioni nel Fondo Housing Toscano ha generato 423 nuovi alloggi, con 1 milione l’anno di risparmio sugli affitti. La Fondazione valuta inoltre un intervento nella ex caserma Lupi di Toscana per realizzare 230 appartamenti.
Dal 21 novembre apriranno le prime due botteghe artigiane del progetto Recreos in via Palazzuolo a Firenze, con gli atelier Bojola e Francesca Procopio: un primo esito concreto del progetto, fin qui messo a rischio dai problemi di microcriminalità nell’area. “Abbiamo ricevuto oltre 300 richieste di artigiani, e al momento ne sono state selezionate una ventina” ha spiegato Bocca. I lavori per il restyling della strada partiranno nell’estate 2026, su progetto dello studio di architettura Luca Dini, che ha disegnato “una riqualificazione dell’area che è un’opera d’arte in sé, dove il verde è un invito a fare passeggiate”.
Leonardo Testai