Il rilancio di Firenze Fiera passa da un aumento di capitale più leggero delle previsioni: il piano approvato dal Cda della società, presieduto da Lorenzo Becattini, prevede una ricapitalizzazione di 6,350 milioni di euro, a fronte dei 10-11 milioni ipotizzati fin qui. Il programma dell’aumento di capitale, secondo quanto comunicato da Firenze Fiera, comprende tra le altre cose la realizzazione di tensostrutture in Fortezza da Basso per compensare la diminuzione degli spazi in ragione dei lavori in essere, oltre a investimenti sull’innovazione tecnologica e digitale, al fine di aumentare la qualità e la competitività del quartiere fieristico.
“Dopo il buon risultato del bilancio 2024 – dichiara Becattini – la società mette in campo un altro strumento per la stabilizzazione e lo sviluppo. A nome del Consiglio di amministrazione ringrazio gli azionisti e i dipendenti per il lavoro svolto e per le ulteriori innovazioni che porteremo avanti tutti insieme”. Il prossimo step sarà, logicamente, un’assemblea dei soci chiamata a pronunciarsi sul piano varato dal Cda; in caso di approvazione, si aprirà la partita dell’adesione all’aumento di capitale per irrobustire la società.
Regione superstar (ma con una governance condivisa)
La cifra indicata nel piano, più bassa delle previsioni, si avvicina molto ai 6,5 milioni di euro che rappresentano lo stanziamento da tempo annunciato dalla Regione Toscana, primo azionista di Firenze Fiera con il 31,95%. Una corrispondenza che fa sospettare come la ricapitalizzazione possa alla fine essere sottoscritta in maniera pressoché totale prima delle elezioni regionali – in mancanza di adesioni – proprio da Palazzo Strozzi Sacrati, che diventerebbe socio di controllo. Fonti vicine al dossier ipotizzano, in quel caso, l’adozione di un patto fra gli altri soci principali (come la Camera di commercio, la Città metropolitana e il Comune di Firenze) per assicurare una governance condivisa.
Ma come conciliare la ricapitalizzazione “light” con la necessità di irrobustire la società e abbattere l’indebitamento? Secondo Firenze Fiera l’operazione è fattibile in virtù della nuova concessione per l’utilizzo della Fortezza, che sposta infatti l’esecuzione dei lavori di restyling a carico di Firenze Fiera dal 2029-2032 al periodo 2031-2038, posticipando dunque dal 2027 al 2029 la presentazione dei relativi progetti. La scommessa, considerata ‘missione possibile’ sulla scorta del buon bilancio 2024 oltre che del trend positivo del fieristico e del congressuale, è quella di presentarsi all’appuntamento del 2029 con una società in condizioni finanziarie più favorevoli.
Leonardo Testai