Tecnici specializzati, soprattutto nel settore della meccanica di produzione, ma anche operai specializzati in settori come legno, autoriparatori, edilizia, plastica, moda/tessile. Sono le figure professionali più richieste dalle Pmi dell’area di Prato e Pistoia, secondo un’indagine di Cna Toscana Centro. Indagine secondo cui, però, oltre il 50% delle Pmi manifatturiere di questi territori ha difficoltà nel reperire proprio profili professionali di natura tecnica/tecnologica e professionale specializzata.
Causa di queste difficoltà, sostiene l’associazione, è la carenza di studenti inseriti in percorsi di istruzione e formazione per tali profili. La qualificazione dei percorsi didattici di istruzione e formazione viene definita come spesso disallineata rispetto alle necessità del sistema produttivo e delle imprese, in modo trasversale rispetto ai settori. Poche imprese, inoltre, hanno rapporti con il sistema scolastico, con conseguenti perdite di opportunità didattiche e formative. C’è inoltre una rilevante questione generazionale dal punto di vista demografico: la generazione in uscita dal mondo del lavoro è il 52% più voluminosa di quella in entrata.
L’incognita della successione d’impresa
La questione generazionale si propone anche al vertice delle aziende. Il 51,51% delle imprese del territorio sarà interessato alla successione di impresa nell’arco dei prossimi anni: un movimento che, solo nel settore manifatturiero, riguarda circa 7.000 imprese. Per il 48,82% dei casi si profila una cessione a familiari già attivi in azienda, mentre per il 24,24% si va verso una cessione a soggetti esterni all’attuale compagine aziendale, e per il 13,43% si verificherà una cessione a dipendenti dell’azienda. I soggetti di quest’ultima categoria sono tra 900 e 1.000 lavoratori dipendenti, e non è scontato che esse abbiano un’adeguata formazione manageriale.
Per reperire personale il metodo del passaparola è utilizzato dal 52,85% del campione di imprese intervistate, seguito da Centri per l’Impiego (23,05%), Scuola (15,7%), Agenzia interinale (8,4%). “Il dato purtroppo conferma una sensazione diffusa – afferma Cna – e mette in evidenza la netta distanza tra il sistema delle imprese e i soggetti deputati all’incrocio domanda-offerta del lavoro. E’ necessario un percorso di riforma di questi strumenti e di avvicinamento di bisogni delle imprese”.