Sarà la vera scommessa della 104esima edizione del Pitti Uomo, la più importante fiera internazionale di moda maschile programmata alla Fortezza da Basso di Firenze dal 13 al 16 giugno: ci sarà o no il ritorno dei compratori cinesi e russi, spazzati via dalla pandemia prima, e dalla guerra in Ucraina poi?
Russia osservato speciale
A guardare quel che è successo nell’aprile scorso al Salone del Mobile di Milano sono consistenti le speranze di (ri)vedere i cinesi, ma sono scarse quelle sulla presenza di russi, ancora destabilizzati da guerra e sanzioni che, peraltro, nel 2022 hanno portato una (altra) contrazione del 15% nell’export di abbigliamento maschile italiano verso quel Paese, ormai ridotto a 131 milioni di euro. L’unico altro segno negativo è Hong Kong (-3,6%), mentre la Cina sale dell’8,6%. Nel complesso l’industria italiana della moda maschile, secondo i dati di Confindustria Moda, chiude il 2022 con esportazioni a +25% che sfiorano i 9 miliardi di euro, e prenota un 2023 anch’esso col segno “più”.
Il turismo si è risvegliato e spinge le vendite di moda
Il sentiment positivo è arrivato anche da Antonio De Matteis, neo presidente di Pitti Immagine (la società fiorentina organizzatrice di Pitti Uomo e delle altre fiere della moda), che ha presentato la nuova edizione della fiera a Milano insieme con l’amministratore delegato Raffaello Napoleone e il direttore generale Agostino Poletto. «Tutti i mercati sono in evoluzione – ha spiegato De Matteis -. Gli Stati Uniti continuano a crescere nonostante le varie turbolenze, il risveglio turistico in Europa ha fatto un gran bene al settore e anche l’Asia si è risvegliata». Proprio il turismo, in forte ripresa anche in Italia, è considerato un traino fondamentale per le vendite dei nostri negozi.
825 marchi per il 41% esteri
Il Pitti Uomo in arrivo vedrà 825 marchi (per il 41% esteri) esporre le collezioni per la primavera-estate 2024, 140 in più dell’ultima edizione estiva. Lo scorso giugno i visitatori della fiera furono 11mila, di cui circa novemila compratori, quest’anno l’attesa è per numeri decisamente superiori.
Silvia Pieraccini