I rappresentanti di tutti gli enti coinvolti hanno sottoscritto oggi a Firenze l’atto di costituzione del Consorzio di sviluppo industriale della Piana fiorentina, nato per tentare una reindustrializzazione della ex Gkn di Campi Bisenzio (Firenze). Il consorzio è composto, oltre che dalla Regione Toscana con una quota pari al 70%, dalla Città metropolitana di Firenze (10%) e dai Comuni di Campi Bisenzio (8%), Sesto Fiorentino (8%) e Calenzano (4%), che partecipano complessivamente con una percentuale pari al 30% del Fondo di dotazione del patrimonio e delle spese correnti.
Le nomine di presidente e comitato direttivo saranno definite nel corso della prima assemblea del consorzio, convocata per il prossimo 4 agosto. “La vicenda della Gkn ha segnato per il nostro territorio un punto di non ritorno – afferma il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi -, mostrando il volto feroce di un capitalismo predatorio e irresponsabile che distrugge il lavoro e la dignità. Con il Consorzio rimettiamo al centro l’interesse delle comunità nella definizione delle politiche industriali del nostro territorio che in alcun modo possono sottostare alle speculazioni e all’avidità di fondi d’investimento e proprietà opache con sede in qualche paradiso fiscale”. Gli impianti e gli insediamenti da realizzare nei territori compresi nel piani consortili, poiché dichiarati “di pubblica utilità, indifferibili ed urgenti”, possono essere oggetto di provvedimenti di esproprio da parte dei Comuni, su proposta dei consorzi stessi: nel caso della ex Gkn, il Consorzio dovrebbe formulare la proposta al Comune di Campi Bisenzio, col sindaco Andrea Tagliaferri che in passato ha espresso il suo favore in tal senso.
L’iniziativa degli enti per il consorzio è criticata dal ‘Gruppo Lavoratori Qf’, costituito da alcuni dipendenti di Qf Spa che non si riconoscono nella linea del Collettivo di Fabbrica della ex Gkn di Campi Bisenzio. “O la Regione Toscana ed i Comuni mettono 18 milioni come garanzia dei nostri stipendi, oppure, nessuno tocchi lo stabilimento ex Gkn finché non sia stato accontentato anche l’ultimo ex lavoratore (creditore)”, scrivono, sottolineando che l’area è “sotto custodia giudiziale a garanzia di 284 creditori per una somma prevista iniziale pari a euro 17.458.830”. (lt)