Erik Nissen a Firenze
E’ tornato a Firenze, città del cuore, portando con sé le figlie. Erik Nissen Johansen, architetto arcinoto in tutto il mondo per le sue idee visionarie e ricche di sensibilità, ha tenuto una lectio magistralis a Villa Olmi a Firenze invitato da HIA, l’Accademia italo-svizzera di Alta Formazione in Management dell’Ospitalità nata a Firenze come impresa sociale due anni fa grazie a Giancarlo Carniani, che conta su un diploma di laurea in Svizzera.
Ha studiato qui negli anni 80 e per lui Firenze “E’ la città più bella del mondo”
Solo Firenze poteva convincerlo perché qui Erik ha studiato e quel ricordo gli è rimasto dentro. È nato a Oslo, Norvegia, nel 1965 e si è laureato presso l’Istituto per l’Arte e il Restauro di Firenze nel 1985, ottenendo un diploma in arte, storia dell’arte, marketing e design.
È anche un apprezzato relatore a livello internazionale, che condivide la sua conoscenza ed esperienza in diverse occasioni e luoghi come Objet et Maison a Parigi, Bodw Hong Kong, la Cornell School of Hotel Administration e TedX.
“Ho iniziato come artista – racconta l’autore del “Pater Noster”, l’albergo immerso nel mare del nord dove spicca un faro rosso a 80 km dalla costa -. Ho frequentato una scuola d’arte a Firenze, dove sono diventato appassionato e interessato alle idee di collaborazione del Rinascimento”.
“Durante il Rinascimento – continua -, si aprivano grandi studi in cui designer, pittori, cantanti, ballerini, ingegneri e architetti lavoravano tutti insieme. Persone con diverse competenze e diverse esperienze collaboravano. Questo ha dato inizio a un momento entusiasmante nella storia: il cantante rendeva migliore l’architettura, il pittore ispirava l’ingegnere. Questa collaborazione tra diverse discipline mi ha sempre affascinato. Credo che sia lì che avvenga l’innovazione, quando c’è una conversazione in corso tra persone con diverse esperienze, con obiettivi e prospettive di vita diverse”.
Eppure Firenze oggi è accusata di non evolvere, di essere schiava del Rinascimento. “È vero, il passato è il passato, bisogna guardare sempre avanti. Ma anche nel Rinascimento si faceva così”. Se gli chiedi quale è la sua città preferita nel mondo risponde sorridendo senza esitazione: “Firenze! È ovvio. Solo i fiorentini sono tanto ciechi da lamentarsi e non sentire la sua profonda bellezza”. E il luogo che preferisce? L’architetto esplode in una risata: le Cascine, no?”
Creativo e geniale è l’inventore del celebre “Pater Noster”
Simpatico, geniale, empatico, Erik Nissen Johansen è il fondatore e direttore creativo dello studio di progettazione per l’ospitalità Stylt, che ha sede a Göteborg, in Svezia. È vincitore di numerosi premi a livello mondiale. Da più di 25 anni, Stylt, l’omino con i trampoli (è il suo logo), è riuscito a combinare l’architettura d’interni, il design e il branding per creare esperienze uniche in hotel e ristoranti per clienti in tutto il mondo. Realizzando meraviglie, come il “Pater Noster”, il celebre albergo che sfida i mari del nord, oggetto di ammirazione e riconoscimenti in tutto il mondo.
Colleziona premi e riconoscimenti grazie ad uno stile unico
Sotto la guida di Erik, Stylt ha vinto diversi premi, tra cui il Global Unesco Prix Versailles per il miglior interior design di hotel, il premio IH&P per il miglior design di Spa al mondo, 2 premi Ahead, il Miglior Nuovo Boutique Hotel al Mondo, European Hotel Design Awards, diversi Premi di Design Svedesi e il World Hotel Award.
Fino a ora, il suo portfolio comprende oltre 400 ristoranti e 250 hotel. La narrazione è lo strumento di Erik per dare vita a esperienze e marchi. Come un pifferaio magico, inventa storie che sono come un filo rosso che guida ogni aspetto dello sviluppo, dal posizionamento del brand all’allestimento del tavolo.
Questo si traduce in un design coerente, coinvolgente e memorabile che lascia a bocca aperta. Una storia di Stylt può sfruttare gli stessi ospiti come promotori, generando pubblicità e passaparola. Protetti dalle mode mutevoli, alcuni dei progetti completati e in corso di Stylt includono: L’Andaz by Hyatt a Dubai, il 25h Hotel a Dusseldorf, The Well a Oslo, il Lego House a Billund, il nuovissimo Draken a Goteborg e l’iconico Pater Noster situato su uno scoglio in mezzo al mar del Nord. Tutti i progetti dell’architetto sono visibili nella pagina on line di Stylt.
E’ tornato a Firenze grazie a Giancarlo Carniani e la sua HIA
A riportarlo nella città dove si è formato e che ha scelto lui per una ‘lectio magistralis’ per studenti, albergatori, architetti e operatori del settore è stata la HIA e il suo fondatore e amministratore unico Giancarlo Carniani. “Siamo venuti in contatto con Erik durante un viaggio a Göteborg – racconta Carniani – e grazie alla conoscenza con un comune amico che ha studiato con lui a Firenze. Siamo stati subito colpiti dalle sue visioni e da realizzazioni alberghiere totalmente fuori dall’ordinario. Ascoltarlo mentre racconta come sono nate alcune idee (Pater Noster su tutte) è come venire immersi in un mondo di creatività e dimensioni che solo i grandi architetti riescono a trasmettere. Lui è uno di quelli e siamo felici che abbia accettato di tornare a Firenze per una lezione”.
Silvia Gigli