I tre fondatori della startup Liablix
E’ il sogno di ogni compagnia assicurativa: sapere esattamente com’è successo un incidente stradale, e di chi è la responsabilità. Ora arriva in soccorso una piattaforma basata sull’intelligenza artificiale, che trasforma le foto di veicoli danneggiati e i dati dell’incidente in una ricostruzione 3D in grado di determinare la dinamica e le responsabilità.
Tre ingegneri esperti di tecnologie
La piattaforma è stata sviluppata dalla startup Liablix, fondata pochi mesi fa a Firenze da tre ingegneri esperti di tecnologie, Davide Castellucci, Filippo Begani e Davide Moricoli, e già supporta compagnie assicurative e loro collaboratori nell’analisi dei sinistri e nell’individuazione delle frodi.
L’obiettivo è l’espansione internazionale
Ora Liablix ha chiuso un round pre-seed da 1,2 milioni di euro guidato da Dff Ventures. Al finanziamento hanno partecipato anche FJ Labs, Plug&Play e un gruppo di angel investor. Le risorse serviranno per assumere tecnici che incrementino l’affidabilità della piattaforma e per l’espansione internazionale di Liablix, che punta a collaborare con i grandi gruppi assicurativi globali e in particolare con chi perde grandi somme a causa delle frodi e ancora opera con processi lenti e manuali. L’obiettivo è fornire valutazioni oggettive e automatizzate, verificando la compatibilità dei danni sui veicoli e la coerenza tra lesioni dichiarate e dinamica dell’incidente.
Le perizie generate dall’AI sono ammissibili in tribunale
“Gli output generati da Liablix – afferma l’azienda – sono legalmente ammissibili e idonei all’uso in tribunale”, come già avvenuto mesi fa quando uno dei fondatori, Filippo Begani, ha presentato in un tribunale italiano perizie generate dall’intelligenza artificiale.
«Il nostro obiettivo è innovare un mercato altamente specializzato – afferma Davide Moricoli, co-fondatore e chief technology officer – applicando fisica avanzata e costruendo software difficili da replicare. I segnali di domanda sono chiari, ma la complessità tecnologica necessaria per risolvere questo problema è stata storicamente altissima».
Silvia Pieraccini