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Impresa

12 aprile 2024

Col mondo in guerra l’impresa cerca forniture più vicine

La Piccola Industria di Confindustria fa il punto a Firenze sul backshoring e sugli orizzonti delle filiere per le Pmi toscane.

Leonardo Testai

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Guardare più vicino per le proprie forniture, in tempi di instabilità geopolitica, può sorprendentemente portare più lontano un’impresa. E’ uno dei trend messi in luce nel corso dell’evento ‘Filiere e Pmi, sinergie per un ecosistema strategico’, organizzato dalla Piccola Industria di Confindustria a Firenze, nel quale è stato presentato uno studio dell’associazione. Studio che rivela come le imprese che hanno attuato un backshoring di fornitura risultano più dinamiche, in termini di attese, di esportazioni, produzione e fatturato nel 2024.

Secondo i dati del Centro studi Tagliacarne-Unioncamere citati nella ricerca di Confindustria, il 20% delle imprese italiane nel 2023 ha dichiarato un aumento dei fornitori italiani extra-regione; il 15%, un aumento dei fornitori con base nella stessa regione; l’8% un aumento dei fornitori in Ue; solo il 6%, poco più di un’impresa su 20, un aumento di chi provvede alle forniture da fuori Ue. “I fattori che guidano la scelta della localizzazione geografica delle forniture delle imprese intervistate che optano per i fornitori italiani – si legge nella presentazione illustrata da Cristina Pensa del Centro studi di Confindustria – sono la riduzione dei rischi di approvvigionamento legati a shock geopolitici, militari, sanitari e ambientali; l’effetto made in Italy; la vicinanza e lo sviluppo del territorio in cui opera l’impresa”.

“Servono politiche a supporto delle filiere”

E’ un messaggio anche per la Toscana? “Sappiamo che, per le imprese manifatturiere esportatrici, far parte delle catene globali del valore corrisponde a un 25% in più di produttività”, ha affermato Francesca Posarelli, presidente della Piccola Industria regionale. Oggi, secondo i dati dell’Irpet, gli input dei processi produttivi toscani sono prodotti in misura significativa all’estero: nell’area Ue, con punte di almeno il 50% per agroalimentare, legno, chimica-farmaceutica, gomma e plastica, macchinari; e nei Bric, con punte oltre il 20% per la Cina nella moda, nei metalli e nella meccanica di precisione.

“Industria 5.0 ci imporrà nuove forme di collaborazione”, ha detto Posarelli, secondo cui “dovremo produrre in modo green e sostenibile” e “per entrare a regime nei nuovi processi occorreranno anche nuove competenze e una formazione manageriale adeguata alle sfide del momento: il nostro obiettivo è quindi quello di creare una cultura di filiera. Per creare questo ecosistema in grado di far crescere tutte le imprese, e quindi la Toscana e il Paese, non basta però investire in brevetti e marchi, in formazione e competenze, attraendo talenti e dando spazio ai manager, ma servono anche politiche a supporto e strumenti agevolativi all’altezza delle sfide del nostro tempo”.

Da fornitori a partner, la sfida delle Pmi

Ma trovare equilibri più avanzati nella filiera è compito soprattutto dei suoi componenti. “E’ fondamentale fare un passo in avanti da parte dei capi-filiera – ha affermato Mirko Bragagnolo, vicepresidente per le Filiere della Piccola Impresa di Confindustria -, aiutando tutte le Pmi a crescere, mettendo in atto tutti gli strumenti adatti, ma anche gli imprenditori titolari di Pmi devono cercare di capire che abbiamo bisogno di un passaggio, quello da meri fornitori a partner strategici”.

Bragagnolo ha osservato che il ricorso a relazioni produttive con altre imprese “è dovuto a varie motivazioni: quella più che ora vediamo in tutti i settori è ovviamente l’accesso a nuovi mercati o segmenti di mercato, mentre è ancora abbastanza scarso l’utilizzo per strategie di internazionalizzazione. Rispetto alla fine dello scorso decennio si è abbassata di poco la quota relativa alla strategia del contenimento dei costi di produzione, mentre salgono le percentuali di aziende che vedono in queste relazioni l’inizio di innovazioni tecnologiche, di accesso ed espansione in nuovi mercati”.

Autore:

Leonardo Testai

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