Dopo la conversione in legge del Dl Superbonus, anche Crédit Agricole annuncia il riavvio dell’acquisto dei crediti derivanti dai bonus in edilizia – dal Superbonus agli altri incentivi -, così come già UniCredit aveva fatto. Il riavvio, afferma l’istituto, avverrà “progressivamente” per nuovi crediti, “a supporto delle numerose imprese coinvolte nel settore edilizio e delle filiere a esso collegate, oltre che alle famiglie in difficoltà a causa del blocco delle cessioni”.
Crédit Agricole nei mesi passati aveva impiegato tutto il proprio plafond fiscale disponibile per l’acquisto dei crediti. “Grazie al lavoro svolto insieme a un gruppo di imprese partner, la banca potrà ampliare progressivamente la propria capacità fiscale, dando ai clienti la possibilità di cedere nuovi crediti, offrendo un contributo fattuale al sostegno di aziende, artigiani e famiglie”. La riapertura, afferma l’istituto, “vuole inoltre essere un segnale di fiducia nel futuro che si aggiunge a tutte le misure messe in campo per il miglioramento del patrimonio edilizio”.
Si muove anche Intesa Sanpaolo
Anche Intesa Sanpaolo si sta muovendo sul fronte dei crediti in edilizia: l’istituto ha siglato un accordo con l’Università Luiss Guido Carli per la ricessione dei crediti fiscali per un valore fiscale pari a 60 milioni di euro, e con il gruppo Tosto per crediti dal valore fiscale pari a 51,5 milioni di euro. Intesa ha acquisito oltre 16 miliardi di crediti fiscali, pari al 50% del mercato, che corrispondono a circa 200.000 pratiche evase per oltre 70.000 clienti associati ad oltre 160.000 immobili riqualificati sul territorio nazionale.
Secondo Ance Toscana, in regione migliaia di imprese hanno ancora crediti incagliati, e rischiano il fallimento. Peraltro nel 2023 l’associazione si aspetta che la riqualificazione degli immobili, con lo scadere degli incentivi per le unifamiliari, subisca una brusca frenata (-24%), più che compensata per le imprese di settore dall’avvio dei cantieri del Pnrr.