Quasi quarant’anni in Toscana e la voglia di investire ancora. È la storia di bioMérieux, azienda dal cuore francese che dal 1987 ha sede a Ponte a Ema, nel comune di Bagno a Ripoli. Una vicenda importante che parla di successi mondiali e di un amore, corrisposto, per la Toscana.
A due passi dall’uscita autostradale Firenze Sud, la società specializzata in sistemi di analisi si riconosce per il color cotto toscano e per il verde degli ulivi. “Un nostro omaggio a questa regione che amiamo e che tanto ci ha dato” commenta con il suo piacevole accento francese Pascal Quinodon, direttore della sede di bioMérieux.
Uno stabilimento dedicato a ricerca e sviluppo
Adesso però, l’azienda che è quotata per il 40% alla Borsa di Parigi e per il restante 60% appartiene alla famiglia Mérieux, ha deciso di fare un altro grande passo e sta costruendo, dall’autunno scorso, una nuova sede, un nuovo centro di Ricerca e Sviluppo, accanto a quella rilevata nel 1987 dalla società Saitron, specializzata in diagnostica in vitro. “Sarà pronta a marzo del prossimo anno – spiega il direttore – ma l’inaugurazione sarà fatta in primavera”.
Impiegate per il progetto società locali
Una struttura nuova di zecca, interamente affidata nella progettazione e nella realizzazione a società della zona (GLA, Genius Loci Architettura per gli architetti, Travelli Srl di Bagno a Ripoli per la costruzione e Intec Srl per gli impianti e le rifiniture). “La nostra prima sede italiana nel 1985 era a Roma – racconta Quinodon -. Poi abbiamo avuto l’opportunità di concentrare nel 2009 le nostre attività a Bagno a Ripoli. e la nostra storia italiana di fatto è decollata qui”. Nella sede ripolese lavorano circa 200 persone, in Italia in tutto sono 300 collaboratori di cui la metà si occupa di commercializzazione del prodotto in Italia. 60% di uomini e 40% di donne, le più impegnate nel commercio in tutto il Paese.
Tra Italia e Usa impiegate 14mila persone
Tra la sede fiorentina, le sedi francesi e statunitense, bioMérieux impiega in tutto 14mila persone. È una realtà vivace che fa 3,6 miliardi di fatturato nel mondo. I loro prodotti, strumenti elettronici e meccanici, sistemi di analisi del sangue e reattivi, sono venduti in tutto il globo, dall’Europa, all’America e all’Asia. La produzione ripolese è specializzata in strumenti di precisione e, precisa il direttore, sul nostro territorio riescono a trovare le competenze necessarie. Non solo. Collaborano attivamente anche con gli atenei di Firenze, Siena e Pisa.
Ora si cercano 25 operatori elettromeccanici
Per la nuova sede serviranno dai 20 ai 25 nuovi addetti. Qualche colloquio è già iniziato ma la scelta dei nuovi operatori sarà terminata all’inizio del prossimo anno. Il loro obiettivo sarà produrre il nuovo sistema già sperimentato negli States. Servono operatori elettromeccanici e periti. “Ammetto che non è facilissimo trovare figure simili con esperienza” precisa Quinodon. Ma i dipendenti si trovano bene e i rapporti con la Rsu, confida, sono cordiali.
Il nuovo centro realizzato secondo biosostenibilità
Il palazzo in costruzione rispetterà tutti i principi della biosostenibilità. Innanzitutto è stato costruito rialzato di 1,20 metri per evitare danni da inondazione, poi avrà pannelli solari che garantiranno il 35% del consumo di energia, il recupero delle acque pluviali per uso nei servizi del edificio e per irrigare il giardino e pozzi per usufruire della geotermia. Gli spazi verdi sono stati progettati con la Lipu per scegliere gli alberi adatti alla fauna locale dotati di casette per uccellini e pipistrelli. Ci saranno una caffetteria e una mensa anche sulla terrazza.
“Anche questa volta abbiamo scelto i colori della Toscana per interpretarla al meglio” commenta il direttore. Un gesto d’amore che il territorio ricambia.
Silvia Gigli